Il Divino Otelma si confessa: "Noi siamo grillini"
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Il Divino Otelma si confessa: "Noi siamo grillini"

Marco Amleto Belelli, appena conquistata la sesta laurea con una tesi su Sant'Agostino, parla a tutto campo di politica, immigrazione e diritti. Con risposte (e domande) assurde.

Alla fine la domanda resta senza risposta: ci è o ci fa? Marco Amleto Belelli, in arte Mago Otelma, ha appena conseguito la sesta laurea, in filosofia, con una tesi sugli angeli e i demoni in sant’Agostino. Voto: 110 e lode. Teoricamente ci si dovrebbe trovare di fronte a una specie di genio, che solo per esigenze di copione finge di essere il Gran Maestro dell’Ordine Teurgico di Elios. Invece non finge. Se si cerca di estrarre dalla cascata di fragoroso nulla qualche cosa di un gradino superiore al banale, ci si accorge che il copione corrisponde esattamente alla realtà. E questo significa che quelle 6 lauree sono un’involontaria denuncia dello stato d’abbandono dell’Università italiana. Otelma è la serietà irrilevante, al tempo stesso fantasmagorica e innocua, che coinvolge perchè divertente. Per questo è fatale che, parlandogli, si scivoli nel gorgo delle assurdità. Con nessuno più che con Otelma vale la massima (parafrasata) di Oscar Wilde: «Mai discutere con un Teurgo, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza».

Divino, le spiace se le do del «lei»? Il «voi» viene così difficile...

Non c’è nessun problema.

Complimenti per la sesta laurea. Ma lei come definirebbe, dal punto di vista qualitativo, l’università italiana?

Noi la troviamo eccellente.

Ma lei studia per trovare un lavoro?

No, macché... ma quale lavoro? Noi lavoriamo, lavoriamo già molto. Noi abbiamo studiato perché la mente è come un fiore, un fiore da fare sbocciare e le lauree sono come i petali di un fiore che sboccia.

E lei come definirebbe, esattamente, il suo lavoro?

Noi facciamo spettacoli, per esempio, adesso dobbiamo andare dalla Barbara D’Urso che ci aspetta... E poi cantiamo...

Vero, l’anno scorso è uscito un album che contiene i suoi brani di maggior successo, tra cui l’indimenticabile «Ti infilo una candela rossa» e «La ballata della coniglietta rosa».

Se lo ricorda, vede?

Ma oltre a questo, lei come si compra, ad esempio, gli abiti che indossa?

Siamo stati anche al Pitti, lo sa?

Lo so, lo so... Ma quanti abiti ha?

Ne abbiamo circa 200.

Beh, le vanno bene gli affari.

Noi conduciamo una vita molto sobria.

Duecento vestiti?

Noi li abbiamo comprati in 35 anni di attività, e non sono costosi.

Se li fa fare su misura?

A volte noi li commissioniamo al nostro sarto di fiducia.

Le dispiace se parliamo di sant’Agostino? Dice che il male non esiste e che tutto è bene, quindi, visto che lei vuole salvare l’uomo dal male, lei, per sant’Agostino, è, filosoficamente parlando, un truffatore.

No, no il male esiste, i truffatori sono altri, mica noi che siamo stati riconosciuti da una sentenza della Cassazione del 1986.

Ah, la Cassazione ha fatto pure questo?

Certamente, perché era nato un conflitto con lo Stato che sosteneva che la nostra persona doveva pagare le tasse.

Perché, la sua persona non le paga?

Sì, sì, le paga; ma se voleva che pagassimo le tasse, doveva riconoscere la nostra professionalità, e infatti, nel 1986, è stata riconosciuta.

Beh, non è che ha riconosciuto la sua professionalità; diciamo che la sentenza ha riconosciuto la libertà di espressione. Eppoi scusi, divino, quale sarebbe la sua professione?

Noi siamo il Primo Teurgo della Chiesa dei Viventi, Gran Maestro dell’Ordine Teurgico di Elios.

Va bene, ma come guadagna?

Abbiamo un nostro studio nel quale facciamo la consulenza. Siamo anche creatori della grande catena ecumenica di forza positiva... lo scriva tutto con la maiuscola, prego.

Scusi.

…Grande Catena Ecumenica di Forza Positiva, Primo Teurgo della Chiesa Solare, Fonte di Vita e Salvezza, Dispensatore di Verità Archetipa, Gran Maestro dell’Ordine Teurgico di Elios.

Chiaro, basta così, mi ha convinto. Senta, ma sant’Agostino sul libero arbitrio…

Noi, però, abbiamo studiato solo la parte relativa alla tesi su angeli e demoni e se desidera parlare di sant’Agostino siamo felici di rispondere, ma solo sugli argomenti trattati. Lei comunque è sicuro di essere un giornalista?

Glielo giuro, divino.

Ah, ecco: perché, sa, a volte telefonano persone solo per prendere in giro.

No, no, non è il mio caso. Ma lei che ha studiato Sant’Agostino, mi dica: il male esiste o è l’Europa che ce lo chiede?

Beh, certamente ci sono dei comportamenti malvagi, per esempio uccidere.

Certo.

Rubare.

Naturale.

Ma anche versare rifiuti tossici nella Terra dei fuochi.

Chiaro. Ora, però, parliamo di amore privato e amore sociale in sant’Agostino. L’amore è un diritto? E se è un diritto, bisogna cambiare la Costituzione? Ma poi durerà abbastanza la legislatura per farlo?

Crediamo proprio di sì.

È un po’ come Stefano Rodotà, insomma...

Non conosciamo.

Sant’Agostino che cosa dice della sfortuna? Esiste o è un’invenzione della «Troika»?

La sfortuna certamente esiste.

Ma non è trasmissibile, per esempio, via telefono?

Noooo, ci sono metodi più facili, per esempio con materiale organico della persona...

Fermiamoci qui. Senta, si può sapere cosa le è successo a 27 anni, quando iniziò a fare il mago?

Abbiamo preso consapevolezza di essere reincarnati e di avere già vissuto molte vite precedenti. Vuole sapere quali sono state?

No, no: lo dica a Barbara D’Urso, che sicuramente...

Infatti: noi dovremmo andare.

La prego, poche domande. Prima dei 27 anni lei non era reincarnato?

Lo eravamo già, e infatti già a 5 o 6 anni facevamo vaticinii sugli altri membri della famiglia, poi, più avanti, ci siamo resi conto della reincarnazione e infatti abbiamo fondato una chiesa.

E lei sa già in quali vite si reincarnerà?

No, questo no, non facciamo vaticinii sulla nostra persona per non influenzare i fatti che accadranno. Noi li facciamo solo sugli altri.

Capisco. Allora se vuole giocare, giochiamo. Lei sa bene che esiste una domanda, formulata dal grande attore Gastone Moschin nel film-capolavoro «Amici miei», alla quale la speculazione filosofica non ha ancora dato una risposta convincente. Si chiedeva il grande Moschin: «Ma perché non siamo nati tutti finocchi»? Ecco, lei che ha 6 lauree, cosa dice?

Noi non siamo d’accordo con il grande Gastone Moschin, perché pensiamo che la diversità sia utile. Essere tutti uguali non è bene.

Lei è stato democristiano. E adesso?

Noi siamo nel Partito radicale, ma guardiamo con interesse il movimento di Grillo perché abbiamo una brutta opinione dei politici che sono una masnada di delinquenti, invidiosi, che non combinano nulla.

Da come ne parla sembra abbia una gran voglia di candidarsi.

Noi non crediamo di candidarci adesso, perché l’opinione che noi abbiamo dei politici è molto scarsa.

Non andrà alle europee con Grillo?

No, ma crediamo che ce ne sarebbe bisogno.

Ma che differenza c’è tra un «whatsapp», uno «stand up» e un «meetup»?

Noi non sappiamo esattamente, ma guardiamo con davvero grande attenzione a Grillo.

Riforme istituzionali. Lei è favorevole al monocameralismo?

Noi siamo contrari al monocameralismo perché noi riteniamo che due Camere diano più forza alla democrazia e alla rappresentanza.

Come risolverebbe il problema dell’immigrazione?

Noi siamo contrari all’abolizione della Bossi-Fini e del reato di clandestinità. Noi siamo perfettamente d’accordo con quello che ha scritto Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, lo condividiamo parola per parola e riteniamo non sia ammissibile che gli immigrati invadano il nostro Paese senza essere stati autorizzati.

Un’ultima domanda. La responsabile Giustizia della segreteria del Pd, Alessia Morani, ha recentemente citato la «supercazzola». Lei si è fatto un’idea di che cosa sia, esattamente, la «supercazzola»?

Noi crediamo che questo termine sia una sorta di riferimento al membro maschile. Crediamo, ma non abbiamo approfondito ancora.

Ci sarebbero tante questioni da affrontare, come il rapporto tra fede e ragione...

Noi crediamo che il rapporto fede-ragione sia...

Ma deve andare dalla D’Urso...

Noi stiamo per partire proprio ora.

Vada piano.

Noi andremo piano, ma arriveremo in tempo. Può avvertire lei Barbara D’Urso che stiamo arrivando?

Non si preoccupi.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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