Tecnologia

Datagate: gli USA fanno un passo contro la NSA

Passa alla Camera un emendamento che fermerà il monitoraggio digitale e l’utilizzo di software spia. Adesso tocca al Senato

Meglio tardi che mai. In attesa che il piano di riforma della NSA  da parte di Obama prenda finalmente forma, ci hanno pensato i rappresentanti della Camera a spingere un emendamento  per fermare alcune delle pratiche di monitoraggio messe in atto dalla National Security Agency nel corso degli anni. Inserito nel “Department of Defense Appropriations Act” per l’anno fiscale 2015 (da giugno 2014 a giugno 2015), la proposta si riferisce alle garanzie che gli americani devono avere nell’utilizzo delle comunicazioni digitali. L’emendamento è passato qualche ora fa alla Camera e adesso si attende che venga accolto anche dal Senato, per un’attuazione definitiva.

Ma quali sono le procedure tecniche che la NSA non potrà più attivare per il suo spionaggio?

Prima di tutto gli agenti non potranno più accedere alla ricerca di email, cronologia di ricerca web e messaggi di chat trattenuti da cittadini statunitensi. Questo vuol dire che non potrà più esservi un archivio digitale che contenga tali informazioni, in assenza di un ordine specifico del tribunale del FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act) che regola anche l’accesso alle informazioni personali e dati sensibili veicolati sul web.  

Per decretare la fine dello spionaggio, che il parlamentare Justin Amash ha definito “incostituzionale per tutti gli americani ”, i rappresentanti hanno inserito all'interno dell'emendamento una voce in cui si vieta l’utilizzo di “backdoor” nei servizi online e prodotti informatici, come scappatoia per spiare gli utenti. Come ci spiega Stefano Mele, dell’Istituto Italiano di Studi Strategici “Niccolò Machiavelli”: “Per backdoor si intende un software che permette di controllare, anche da remoto, una o più funzionalità di un sistema informatico”. In pratica, e senza che li utenti lo sapessero, la NSA poteva entrare nei computer di mezzo mondo sfruttando le “porte” lasciate aperte in alcuni dei programmi più usati. La tecnica era talmente utilizzata da richiedere una forte presa di posizione dalle organizzazioni in difesa dei diritti digitali, scaturita nella realizzazione del sito https://shutthebackdoor.net , che è anche un hashtag su Twitter .

La proposta che si affaccia al Senato segue due vie, apparentemente parallele ma in realtà destinate spesso ad incrociarsi.  Il monitoraggio della NSA verrà limitato in due modi: prima di tutto politico, bloccando i finanziamenti governativi per il mantenimento dei database che conservano le informazioni intercettate dai federali, in secondo luogo tecnico, con il divieto per la NSA e la CIA di chiedere sfacciatamente all’aziende l’accesso o l’inserimento di backdoor all’interno dei propri prodotti.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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