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Silvia Morara
Panorama D'Italia

Tania Cagnotto: a Rio 2016 vorrei essere la portabandiera dell'Italia

A Trento la campionessa di tuffi conferma il ritiro dopo le prossime olimpiadi. Il futuro? Restare nella finanza e allenare giovani nuotatori - FOTO e VIDEO

“A due anni sono caduta in un laghetto di pesciolini rossi e quella è stata la prima volta che ho nuotato”. Comincia con una battuta il talk show con la tuffatrice Tania Cagnotto intervistata dal direttore di Chi Alfonso Signorini e dal direttore di Panorama Giorgio Mulè. “Non mi è mai pesato di avere due genitori campioni, erano gli altri atleti a ricordarmelo. Ma i miei non mi hanno mai fatto pesare nulla” ha sottolineato la Cagnotto che ha ricordato come il padre allenatore l’abbia sempre sostenuta, anche nei momenti più deludenti, come alle Olimpiadi di Londra del 2012. “Dopo quel momento difficile, mi sono ridata la carica per ripartire subito e affrontare quella delusione. Ed è stata la decisione giusta”.

Il prossimo obiettivo è Rio 2016, le ultime olimpiadi a cui la tuffatrice parteciperà, dato che dopo si ritirerà. “Mi piacerebbe fare la portabandiera della squadra italiana, ma ci sono anche tante atlete importanti che potrebbero farlo” dice Cagnotto, che a settembre 2016 si sposerà col suo storico fidanzato. “Non porterò i miei figli in piscina a fare tuffi, meglio il calcio o altre discipline sportive, ma basta tuffatori in famiglia” ha confessato Cagnotto, che ha posato per la copertina di Playboy. “I miei superiori della Guardia di finanza hanno visionato tutte le foto in anteprima e hanno visto che non c’era niente di volgare. E’ stata una bella esperienza e mi sono anche divertita”.

E come vede il suo futuro? “Mi piacerebbe restare nella Finanza e magari allenare giovani tuffatori e commentare qualche gara in televisione, ma non voglio allontanarmi troppo dalla mia Bolzano” ha concluso l’atleta.

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Silvia Morara
Da sinistra: Alfonso Signorini, direttore di Chi, Tania Cagnotto e Giorgio Mulè, direttore di Panorama - Trento - 11 settembre 2015

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Mikol Belluzzi