La squadra di Renzi, corrente per corrente
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La squadra di Renzi, corrente per corrente

Il neo segretario del Pd ha scelto anche in base alle "provenienze" facendo contenti tutti, tranne uno -  Lo speciale sulle primarie

Aveva solennemente promesso che avrebbe rottamato le correnti. Ma a ben vedere anche Matteo Renzi, il nuovo segretario del Pd, insediatosi trionfalmente a Largo del Nazareno, una sua sorta di Manuale Cencelli lo deve adoperare.

Leggendo in controluce i 12 nomi della sua segreteria, nuova di zecca, presentata in diretta Tv, se ne scoprono delle belle. Ad esempio delle 7 donne della sua segreteria, ben due, o forse anche tre, sono ex bersaniane che solo un anno fa plaudivano alla vittoria di «Pierluigi» contro «Matteo».

Per esempio, Federica Mogherini (responsabile Europa) sul suo blog scriveva: «Straordinaria vittoria». Di Bersani naturalmente.

Ex bersaniana anche Alessia Morani (responsabile giustizia) che, narrano i maligni abbandonò «Pigi» proprio dopo la sua «non vittoria» alle elezioni del 24 e 25 febbraio scorso.

Altro ex bersaniano, e di che tinta, è Stefano Bonaccini (responsabile enti locali). Bonaccini è il segretario regionale dell’Emilia Romagna, ritenuto solo un anno fa una sorta di braccio armato dell’ex segretario alle primarie contro Renzi.  C’è chi legge in queste scelte del neosegretario un modo per avvisare il resto dei parlamentari che domani sera ha convocato a Montecitorio alle 20. L’avviso ai naviganti è: ora si fa come dico io. Del resto, lo ha già detto abbastanza chiaramente nella sua prima conferenza stampa a Largo del Nazareno.

Ma Renzi deve in qualche modo fare anche come dice il suo sponsor della «vecchia » guardia degli ex dc o popolari che dir si voglia della Margherita. Ed ecco quindi l’ingresso nella sua squadra di Marianna Madia (responsabile del Lavoro). Entrata in parlamento per volontà di Walter Veltroni, Madia era la vicina di banco alla Camera di Massimo D’Alema. In una certa fase, prima che «Max » venisse «rottamato» come deputato, la si poteva anche vedere ai convegni di Italianieuropei. Ora, i maligni dicono che Madia sia entrata in segretaria, «in quota Franceschini».

Così come in quota Franceschini sarebbero Deborah Serracchiani (Infrastrutture) e Pina Picierno (legalità e sud). Da dire che comunque Picierno è da molto tempo schierata con il ministro dei Rapporti con il parlamento.

Renzi non ha trascurato il suo amico (ex nemico ormai?) dai tempi della Leopolda Pippo Civati. Sarebbe vicino a «Pippo» l’economista Filippo Taddei della John Hopkins.

Di renziani doc ci sono Maria Elena Boschi, con Renzi dai tempi della Leopolda del 2010; il potente Luca Lotti (coordinatore della segreteria); il portavoce Lorenzo Guerini; il siciliano Davide Faraone, fondamentale per lo sbarco del sindaco di Firenze sull’isola. Queste le varie sfumature del vecchio e nuovo renzismo, di cui anche il rottamatore di correnti ha dovuto tener conto nella sua squadra.

Nella nuova segreteria gli unici assenti sono i Cuperlian-Dalemiani; Renzi in realtà avrebbe offerto un posto anche allo sconfitto o ad un suo uomo, che però ha rifiutato.

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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