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Paco, la droga killer del Sud America

30 volte più potente dell'eroina è un concentrato tagliato con veleno dei topi, benzina, colla e polvere di vetro. Che porta fino alla morte

Confusione, paranoia e delirio, la pelle consumata e lo sguardo fisso nel vuoto. Sono questi gli effetti di Paco, la droga che trasforma in zombie i poveri dell’America Latina.

“Pochi secondi in cui si dimentica tutto, come una scossa”, con queste parole inizia il racconto di Valerio Bispuri, un fotoreporter romano che ha potuto, in un lavoro fotografico durato 14 anni finito poi in un libro “Paco. A drug story” (Contrasto), toccare con mano l’immediata realtà di Paco e le sue conseguenze.

Trenta volte più potente della cocaina. È il suo concentrato tagliato con il veleno dei topi, la benzina, colla e polvere di vetro. Questa droga,  che nel gergo vuol dire “pasta dura della cocaina”, ha ucciso e sta uccidendo i poveri e non solo dell’America Latina.
“I suoi effetti sono devastanti” racconta Bispuri che nel 2015 - per completare quello che è diventato attraverso le sue immagini un vero e proprio “grido di denuncia sociale” - è riuscito a farsi condurre, bendato in una delle cucine dove questa sostanza veniva preparata. “Ti consuma vivo, nel giro di massimo un anno, riducendo il corpo ad una larva, quasi come se lo sciogliesse, non fa mangiare per giorni interi, priva del sonno ed ha delle conseguenze sulla psiche che vanno dalla confusione, al delirio paranoide fino ad arrivare alla follia e nei casi più estremi, essendo difficile uscirne, può causare ictus e condurre alla morte”.

Il consumo di Paco, chiamata anche  “droga degli zombi” per lo stato catatonico in cui versano i suoi consumatori che dormono di giorno e iniziano a manifestare la loro forte astinenza di notte, può arrivare ad un numero molto alto di dosi nel giro di poche ore, è una droga che viene fumata in una pipa ed ha un tempo di azione breve ma immediato. Il tutto si consuma in dieci secondi, il che porta alla ricerca spasmodica dell’ennesima dose.

L’uso  è agevolato anche dal basso costo: essendo una sostanza psicotropa di scarto, il prezzo si aggira intorno ai 50 pesos (circa due euro) così da renderla accessibile a tutti, soprattutto ai poveri delle favelas che sono i maggiori fruitori. Ragazzini tra i 12 ed i 23 anni che con lo sguardo perso nel vuoto e con il volto e la pelle devastati, come lupi, in branco, si aggirano di notte per le strade delle periferie per cercare  quella che sarà la loro condanna a morte.

Nata nel 2001, in Argentina, figlia della crisi economica di quel periodo, Paco, messa sul mercato dai narcotrafficanti si è diffusa capillarmente, arrivando nelle strade della Colombia, Brasile, Uruguay e Cile.

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Valerio Bispuri
Lima, Perù, 2006. Ragazzi di strada mangiano dopo aver fumato paco

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Francescapaola Iannaccone