Berlusconi
(Ansa)
Politica

Tutti i problemi che nascono dalle frasi di Berlusconi

Gli audio su Putin, le forzature sui ministri. Il leader di Forza Italia torna all'attacco ma crea disagi a Draghi, alla Meloni, al suo partito

Da 24 ore non si parla d'altro. Ieri Silvio Berlusconi si è ripreso la scena politica e pubblica con una serie di dichiarazioni rilasciate ai giornalisti e con alcune frasi dette ai parlamentari di Forza Italia e misteriosamente divenute pubbliche. «Sono tornato amico di Putin...», «alla Giustizia ci va la Casellati, la Meloni è d'accordo». Frasi esplosive e che, come tutte le esplosioni, ha lasciato dietro di se danni e macerie.

A pagare per prima è la coalizione di centrodestra ed in primis Giorgia Meloni. Dopo il faccia a faccia del giorno prima tra i due leader in cui sembrava tornato il sereno si racconta di una Meloni imbufalita. Ovviamente da Fratelli d'Italia spiegano che ad esempio sulla Giustizia non c'era alcun accordo verso l'ex Presidente del Senato e che la candidatura gradita di Nordio sia ancora forte. I giorni della scelta dei ministri da sempre sono stati oggetto di lotte tra i vari componenti di una maggioranza; quello che però è nuovo e per certi versi inatteso è che le fibrillazioni nel centrodestra che si diceva compatto arrivino da quello che dovrebbe essere il partito più moderato.

Ora la situazione è davvero incandescente e sarà molto complesso trovare una quadra, per lo più in pochi giorni; venerdì infatti cominceranno le consultazioni e sabato potrebbe arrivare già l'incarico alla leader di Fratelli d'Italia.

In secondo ci sono poi le frasi su Putin: quei racconti, le lettere affettuose, le bottiglie di vodka e lambrusco mettono nei guai l'Italia sullo scacchiere internazionale. Un danno amplificato dal fatto che mai come oggi tutti gli occhi del mondo (occidentale, ma non solo) sono puntati su Roma, su quello che succede, sulla linea internazionale dell'Italia, sulle sanzioni, sulla guerra in Ucraina.

In ultimo è dannoso per il suo stesso partito. Forza Italia è ormai un qualcosa di dilaniato al suo interno. Lo dimostra quell'audio rubato da qualcuno dentro al partito del famoso discorso di Berlusconi e regalato alle agenzie che hanno fatto il resto. È evidente l'esistenza di due anime, una governista e più atlantica, una più vicina al leader, diciamo più spigolosa. Debolezza su debolezza.

Molti opinionisti, per cercare di dare una spiegazione alla strana giornata di ieri del leader di Arcore, cercano di raccontarci di un uomo che ogni tanto esagera (volutamente) nelle sue uscite, solo per «tornare al centro della scena». Che a Berlusconi i riflettori siano sempre piaciuti è la cosa più risaputa del mondo. Ma che questo basti a concedere il perdono o la giustificazione per tutto quello che dice sarebbe un errore. E forse anche una spiegazione troppo semplice per un politico di così grande esperienza.

Prima il non voto a La Russa, con figuraccia di Forza Italia al Senato, poi le frasi di ieri. Due errori troppi gravi e troppo ravvicinati tra loro. E se fossero voluti e studiati?

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Andrea Soglio