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(Ansa)
Politica

Milano da paura

Il capoluogo lombardo è al primo posto secondo l'Istat tra le città più pericolose d'Italia. E la criminalità, in gran parte composta da stranieri, circola indisturbata ormai anche nelle strade del centro

Un tempo, "quelli di Milano", ti sconsigliavano di andare in zone come Via Padova o Quarto Oggiaro. "È pericoloso", sostenevano senza mezzi termini in un dialetto non poi così stretto al punto da essere comprensibile anche agli outsider. Oggi, invece, ci si limita a fare spallucce e a pregare che, quando si esce di casa, tutto vada bene.

Sì, perché Milano non è più Milano. O meglio, le cartoline e le fotografie dei turisti la ritraggono ancora così. Bella, impeccabile, con la sua Madonnina a vegliarla. Ma al di sotto, all'altezza terrena, qualcosa sembra essersi rotto. Febbraio 2023: i dati Istat raccontano di come la città, il capoluogo lombardo, il motore dell'Italia, sia inceppato. Milano è diventata ufficialmente la città più pericolosa d'Italia. Il capoluogo registra infatti ben 5.985 reati all’anno ogni 100.000 abitanti, senza distinzione tra furti aggressioni scippi risse e rapine. La criminalità non sembra dormire mai e non è nemmeno così localizzata come una vola.Certo, alcune aree vengono citate più volte - Quarto Oggiaro, Lorenteggio, Via Padova, Corso Como - ma l'impressione è che ormai si sia abbandonato il concetto di "periferia uguale pericolo" e anzi, il centro cittadino e le aree della movida si stiano imponendo come zone in cui avere paura. Sì, paura.

Prendiamo l'ultimo caso di cronaca. Porta Venezia. Mario Boselli, 82 anni, presidente onorario della Camera della Moda di Milano, stava passeggiando con sua moglie quando è stato aggredito in mezzo alla strada. Il motivo? La sua catenina, quella che portava al collo e regalo dei suoi genitori, è finita nel radar di un ladro. Il delinquente, dunque, tronfio e consapevole che tanto non sarebbe successo nulla - almeno nel breve periodo - senza mezzi termini, in una bella domenica mattina assolata di fine luglio, ha così pensato di scagliarsi su "quell'anziano" a lui sconosciuto e derubarlo. Sotto il sole di luglio. In Porta Venezia. Che, per chi non fosse di Milano, si trova a un tiro di schioppo da piazza Duomo e il centro cittadino.

Vogliamo continuare con la cronaca? Maria Federico, 21 anni. Al Corriere della Sera ha raccontato come, finito il suo turno di lavoro in un locale di Porta Venezia un egiziano senza fissa dimora l'abbia pedinata fino alla fermata del bus. Voleva la sua borsa. Inizia una colluttazione. Lei urla. Poi, senza accorgersene si ritrova a terra. Il volto tumefatto fa il giro dei social. Trenta giorni di prognosi dall'ospedale. Maria è stata fortunata: quello che poteva finire in "qualcosa di peggio" è stato contenuto grazie all'intervento di una coppia e del gestore di un locale, allarmati dalle grida della ragazza.

E ancora. Piazza Monte Titano, Lambrate. Sono da poco passate le 17 quando un 49enne egiziano si scaglia contro un ragazzino di 17 anni per rubargli il cellulare. Lui reagisce come può. Ma l'uomo estrae un paio di forbici e gliene conficca nella schiena. Trasportato in codice rosso all'ospedale non è in pericolo di vita ma le condizioni con cui è stato ammesso al pronto soccorso erano estremamente delicate.

Interpellato sulla questione, Riccardo De Corato (FdI), ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi e oggi membro della Commissione d’inchiesta alla Camera sulla Sicurezza e sul degrado delle Periferie in Italia, sottolinea come nelle ultime 48 ore Milano si sia ancora tramutato nel Bronx. "La scorsa notte, in piazza Morbegno in zona Nolo, si sono verificate sgommate di auto, colpi di pistola per festeggiare un matrimonio e varie violenze contro la Polizia intervenuta appositamente. Durante la perquisizione degli agenti, in auto, sono state trovate due scacciacani ed una mazza da baseball" ha riportato De Corato, da sempre in prima fila per segnalare soprusi e violenze in città. E se non bastasse, ha continuato, "A poche centinaia di metri, in Porta Venezia, i soliti nordafricani a petto nudo si divertivano a rovesciare e ribaltare gli appositi cassonetti della spazzatura (strapieni di rifiuti) in vari punti della piazza Oberdan, infastidendo i passanti".

Potremmo continuare all'infinito, citando quello che accade ormai quotidianamente nel bel piazzale di fronte alla statuaria Stazione Centrale e all'interno dei suoi corridoi. O scandagliando i Navigli, Corso Como, e tutte quelle zone in cui ormai cammini guardandoti alle spalle. Tenendo la borsa stretta. Annusando l'aria sperando di cogliere il pericolo prima che questo si avventi su di te.

Stiamo parlando di Milano. Eppure sembra l'inizio di una storia con protagonista Batman. In una Gotham City che non è più solo immaginazione. I numeri dopotutto parlano chiaro, e sono stati snocciolati lo scorso aprile dal questore cittadino, Giuseppe Petronzi, durante la cerimonia per i 171 anni della Polizia di Stato al teatro Strehler. "Preoccupano i 400 reati a sfondo sessuale, che confermano un’insidiosa tendenza alla sopraffazione sulle donne. Ne sono riprova i 380 casi di stalking e più di 550 episodi di maltrattamenti avvenuti all’interno delle mura domestiche" ha affermato Petronzi sottolineando come "il 73% del totale degli arrestati per rapine commesse sulla pubblica via è rappresentato da stranieri. Per i furti con destrezza, la percentuale arriva al 95%. Le indagini sulle rapine di orologi di lusso hanno evidenziato che diversi rapinatori, spesso provenienti da altre città, sono stati già arrestati e tornano puntualmente a commettere lo stesso reato".

De Corato ha evidenziato come "Questa è la città consegnata ai milanesi dal Centrosinistra, dal 2011 ad oggi. Perché, invece di concentrarsi solo ed esclusivamente sulle piste ciclabili, ideologiche ed inutili, o continuare “a bastonare” gli automobilisti milanesi, Sindaco e Giunta non si concentrano, con le stesse forze e impegno, a garantire più sicurezza in una città che è completamente allo sbando, in qualsiasi orario della giornata? Più che città modello, sembriamo davvero nel Bronx ed i residenti sono esausti e non ce la fanno più".

A preoccupare è anche l'incremento del fenomeno delle baby gang, gruppi di adolescenti e a volte addirittura bambini che emulano le dinamiche tipiche della microcriminalità organizzata e commettono scippi, furti, rapine, violenze, spesso ai danni di coetanei e con l'utilizzo di armi bianche.

Milano da bere, diceva qualcuno. Milano bella, frenetica, "tra la ringhiera e il sogno americano", cantavano altri. Eppure oggi di quella città romantica in cui "faceva strano innamorarsi tra la tanta gente" e i semplici ragazzi di "via Gluck" sembra ormai un sogno lontano. Bistrattato come un cartellone propagandistico appeso ai margini della città e strappato, senza vergogna, dalla realtà.

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Marianna Baroli

Giornalista, autore

(Milano, 1986) La prima volta che ha detto «farò la giornalista» aveva solo 7 anni. Cresciuta tra i libri di Giurisprudenza, ha collaborato con il quotidiano Libero. Iperconnessa e ipersocial, è estremamente appassionata delle sfaccettature della cultura asiatica, di Giappone, dell'universo K-pop e di Hallyu wave. Dal 2020 è Honorary Reporter per il Ministero della Cultura Coreana. Si rilassa programmando viaggi, scoprendo hotel e ristoranti in giro per il mondo. Appena può salta da un parco Disney all'altro. Ha scritto un libro «La Corea dalla A alla Z», edito da Edizioni Nuova Cultura, e in collaborazione con il KOCIS (Ministero della Cultura Coreana) e l'Istituto Culturale Coreano in Italia.

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