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Chi è David Borrelli, l'europarlamentare che ha lasciato il M5S

Grillino della prima ora, imprenditore, 46 anni, ex-membro del triumvirato che controlla la piattaforma Rousseau. Un bel problema per Luigi Di Maio

David Borrelli è ricomparso, almeno in rete. L’eurodeputato del Movimento 5 Stelle - vicinissimo a Davide Casaleggio alla guida (effettiva) della compagine politica grillina - era sparito il 13 febbraio in coincidenza con il manifestarsi della questione della mancata restituzione dello stipendio parlamentare di molti eletti M5S. Aveva anche annunciato l'abbandono del gruppo pentastellato a Strasburgo.
Verso sera del 14 febbraio è riemerso, su Facebook, dicendo che sta lavorando a un nuovo movimento politico che costituirà insieme con alcuni ex leghisti veneti.

Non uno qualsiasi

David Borrelli non è un grillino qualsiasi. È un grillino della prima ora, grillino prima della nascita dei grillini, di certo prima della nascita del Movimento 5 Stelle. È un grillino che nella sua Treviso, dove è nato 46 anni fa, nel 2005 aveva già fondato con uno sparuto gruppo di amici il gruppo "Grilli Treviso" e che nel 2014, vincitore delle parlamentarie, è riuscito a ottenere una poltrona da europarlamentare pentastellato per la circoscrizione del Nord-Est.

È lui il grillino che ha lavorato e ha ottenuto l'accordo con Nicolas Faragedel 2017 per l'ingresso del M5S nel gruppo ALDE europeo (da cui poi è stato cacciato dagli stessi liberali). Ed è lui che il 13 febbraio ha deciso di abbandonare il Movimento 5 stelle per inserirsi nel gruppo misto. Il motivo? "Motivi di salute" ha dichiarato. Ma per motivi di salute ci si ritira da un incarico, non si cambia gruppo di appartenenza politica.

I sospetti

La verità è che Borrelli teme di essere coinvolto nell'inchiesta delle Iene sui mancati rimborsi al Fondo per il microcredito istituito dal Movimento 5 Stelle presso il Ministero dell'economia e che sta mettendo ko Luigi Di Maio e il suo staff in vista delle prossime elezioni politiche. Inchiesta che sta accendendo un faro proprio sui mancati rimborsi degli europarlamentari per un totale di circa 600 mila euro.

E il boomerang questa volta sarebbe ancora più doloroso.

Borrelli era infatti uno degli uomini più vicini a Gianroberto Casaleggio, padre fondatore del Movimento, e oggi al figlio Davide Casaleggio tanto da essere parte (fino al 13 febbraio) del triumvirato che gestisce la piattaforma Rousseau, il centro di potere su cui vota la base grillina. Ma la sua non è solo una vita dedicata alla politica. Borrelli è un imprenditore, trevigiano, che con la sua Trevigroup opera nel settore dei servizi IT. Basta cliccare sul cuoricino rosa in homepage alla voce "I nostri valori" per leggere al primo posto quello della "Credibilità".  

Perché è importante

Il suo passaggio al gruppo misto ha lasciato di stucco Di Maio che continua a dire di voler fare "pulizia" tra chi non ha mantenuto le promesse con gli elettori in quanto a rimborsi per il fondo del microcredito. Ma che, allo stesso tempo, sa che sulla mancata onestà si gioca tutta la faccia del Movimento che solo sull'ideologia ha saputo conquistarsi una porzione ampia di elettorato, certo non con il "fare politico" che da Roma a Livorno a Torino sta deludendo su tutti i fronti.

Se a sbagliare è un "soldato semplice" si riesce a recuperare magari accusandolo di disonestà e mettendolo da parte. Ma quando a sbagliare è un "generale di prima linea", l'affare si ingrossa. E i giorni che mancano alle prossime elezioni troppo pochi (forse) per tentare di insabbiare la peggiore figura barbina che il Movimento poteva fare.

[Questo articolo è stato pubblicato la prima volta il 14 febbraio 2018 e aggiornato il 15 febbraio]

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