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Isis: a Mossul bruciate vive 19 ragazze curde

Si erano rifiutate di diventare schiave sessuali. Chiuse in una gabbia di ferro, è stato dato loro fuoco davanti a centinaia di persone

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La protesta di donne yazide contro l'Isis

Diciannove ragazze curde sarebbero state bruciate vive in pubblico dallo Stato islamico a Mossul, nel nord dell'Iraq.

È quanto riporta l'emittente iraniana Press tv, citando la testimonianza di un attivista locale all'agenzia di stampa curda Ara News. Le ragazze sarebbero state bruciate all'interno di gabbie di ferro davanti a centinaia di persone perché si erano rifiutate di diventare schiave del sesso e, stando al racconto di un testimone oculare coperto dall'anonimato citato da Press tv, nessuno ha potuto fare niente per salvarle.

Le atrocità dell'Isis avvengono su un territorio che sta rispondendo con forza all'avanzata del califfato impegnato contro l'esercito iraqueno in una dura battaglia a Falluja.

La battaglia di Falluja

Iraq, battaglia di Falluja
AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images
5 giugno 2016. Un membro delle forze governative irachene cammina tra le macerie di un edificio distrutto sulla line del fronte vicino al villaggio di al-Azraqiyah, a nord-ovest di Falluja, durante l'operazione per riconquistare la roccaforte del gruppo Stato islamico.

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Redazione