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JOHN MACDOUGALL/AFP/Getty Images
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Foto di gruppo in un'Europa di macerie

Merkel, Hollande, Renzi dopo la Brexit: due perdenti accanto a una leader che suggella la sconfitta della sinistra europea

L'Europa che squaderna progetti dalla crescita alla sicurezza, che dice di voler cambiare pagina, che si impegna a essere diversa dopo l'addio della Gran Bretagna, somiglia alla pessima proiezione di un vecchio film mai restaurato. Con quel fastidioso rumore di fondo, la pellicola che ogni tanto salta, i colori sbiaditi, i dialoghi incomprensibili. Fa pena guardarlo.

La compagnia degli attori è sempre la stessa. Angela Merkel, François Hollande e Matteo Renzi si ritrovano dopo la Brexit con gli ultimi due convinti di partecipare a una Yalta rivista e corretta. Pensano di doversi spartire il "nuovo" mondo quando sul tavolo non ci sono altro che le macerie di un'Europa imbolsita e senza orgoglio. Altro che Yalta 2.0: la fotografia consegnata alla storia è quella di due perdenti stretti accanto a una leader, figlia dell'epopea democristiana, che suggella la sconfitta della sinistra europea.

C'è Hollande che ha una popolarità prossima al 10 per cento, umiliato dai francesi sul Jobs act e con l'incapacità di gestire la risposta al terrorismo; c'è Renzi, fresco di una sonora batosta alle urne (ah, quanti guai esplodono quando parla il popolo...) e con un Paese raggrinzito per una ripresa che non c'è e che neppure si intravede.

Fuori quadro c'è il resto della sinistra europea: il britannico laburista Jeremy Corbyn, abbandonato perfino dai ministri del governo ombra, che si svela al mondo per la sua inconsistenza e lo spagnolo Pedro Sanchez, leader dei socialisti, che sarà fico come pochi ma si è dimostrato una rapa alle elezioni con la sua incapacità di dare scacco a Podemos (in fila anche loro tra i falliti) e ai popolari di Mariano Rajoy.

Beh, è ovvio che in un quadro del genere la Bundeskanzlerin appaia un gigante. E cinicamente si fa abbracciare dai due perdenti di insuccesso, cosciente del fatto che in un qualsiasi tavolo negoziale le carte potrà darle solo lei a causa della debolezza altrui. Lo abbiamo già visto, appunto, in questo avvio della Reconquista merkeliana dopo l'addio della Gran Bretagna: è lei che decide tempi, modi e misure.

Gli altri balbettano, gli è concessa - ma in casa loro - la retorica gonfia di steroidi propagandistici sul confronto muscolare con la Germania: roba buona per tg e giornali nostrani, assolutamente ininfluente sul piano pratico. In medicina definiscono tutto ciò "coazione a ripetere" ed è quella tendenza incoercibile "a porsi in situazioni penose o dolorose, senza rendersi conto di averle attivamente determinate, né del fatto che si tratta della ripetizione di vecchie esperienze". Bene: curatevi.

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Giorgio Mulè