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Chi sono le vittime degli attentati di Parigi

Francesi e 14 nazionalità diverse tra i 130 morti nella notte del terrore di Parigi. Ecco le loro storie

Accanto ai francesi, sono molti gli stranieri tra le 130 vittime dell'attacco dei terroristi islamici venerdì scorso a Parigi di cui oggi si è conclusa l'opera di identificazione. Vi sono persone di 14 Paesi, oltre alla Francia: Algeria, Belgio, Gran Bretagna, Cile, Germania, Italia, Messico, Marocco, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Tunisia, Usa.

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In quello che resta un bilancio provvisorio, si piangono, in particolare, con l'italiana Valeria Solesin, un algerino, tre belgi, un britannico, tre cileni, un tedesco, due messicani, un marocchino, due portoghesi, due romeni, uno svedese, due tunisini, una statunitense. Tra i feriti vi sono due cittadini statunitensi, una svizzera e due brasiliani. 



I disabili

Nella strage al locale notturno Bataclan di venerdì sera gli attentatori hanno cominciato a sparare puntando inizialmente a un gruppo di fan disabili della band Eagles of Death Metal: lo ha raccontato al Daily Telegraph Helen Wilson, americana, una delle sopravvissute alla strage, che ha appunto spiegato come i terroristi abbiano iniziato a scegliere le loro vittime in pochi secondi, eleggendo come primi obiettivi delle persone in sedia a rotelle.

Valeria Solesin, la studentessa italiana

"Purtroppo Valeria è morta". Con voce distrutta dal dolore Corrado Ravagnani ha comunicato la notizia del ritrovamento del corpo di Valeria Solesin, compagna di suo figlio Andrea. Valeria, 28 anni di Venezia, era borsista alla Sorbona venerdì sera si trovava all'interno del teatro Bataclan di Parigi nel momento dell'attacco terroristico. Assieme a Valeria c'erano anche il fidanzato Andrea Ravagnani, 30 anni di Dro, rimasto leggermente ferito ad un orecchio, Chiara Ravagnani, 25 anni sorella di Andrea e il suo fidanzato Stefano Peretti di Verona, tutti e due rimasti illesi. 

Loudovic Boumbas, l'eroe del bar

Loudovic Boumbas è uno degli eroi della tragica notte di Parigi. Nato in Congo,  40 anni fae cresciuto a Lille, lavorava come impiegato alla FedEx. Era seduto ai tavolini della Belle Equipe e appena ha sentito gli spari, invece di scappare, si è lanciato addosso a uno degli attentatori, per cercare di fermarlo. Inutilmente.

Germain Ferey
Era al Bataclan, aveva 36 anni, scriveva per alcune riviste.

Fanny Minot
Montatrice televisiva per Canal +, era al Bataclan.

Djamila Houd

Djamila Houd, 40 anni, origini algerine e un bambino di 8 anni,  lavorava a Parigi per la casa di moda Isabel Marant.

Marie Mosser 
Marie Mosser, 24 anni, era al Bataclan. Lavorava alla Mercury Records, divisione della Universal France; tra gli altri si occupava del gruppo The Vamps.

Nick Alexander
Nick Alexander, 36 anni, cittadino britannico, lavorava al tavolo del merchandise degli Eagles of Death Metal durante il tour europeo.

Thomas Duperron

Thomas Duperron, 30 anni, era appassionato e un grande esperto esperto di musica, si occupava delle relazioni esterne della sala da concerti La Maroquinerie, nel XX arondissement. La sua ultima frase su Facebook, prima di andare al concerto del Bataclan, è stata: "Rocknroll tonite!".

Mathieu Giroud

Mathieu Giroud, 39 anni e un bambino piccolo, insegnava geografia all'università Paris-Est Marne-la-Vallée dal 2012. È morto al Bataclan.

Kheireddine Sahbi

Kheireddine Sahbi detto Didi, algerino, 29 anni, era un promettente musicista, arrivato a Parigi per perfezionare i suoi studi.

Michelle Gil Jaimes

Michelle Gil Jaimes, di nazionalità messicana, è morta al bar La Belle Equipe.

Mohamed Amine Benmbarek

Mohamed Amine Benmbarek, cittadino marocchino, è morto durante gli attacchi. Sua moglie è tra i feriti gravi

Ciprian Calciu e Maria Lacramioara

Ciprian Calciu e Maria Lacramioara, i due cittadini della Romania morti al Bataclan.

Amine Ibnolmobarak

Amine Ibnolmobarak, 29 anni, architetto marocchino, è stato ucciso al bar Carillon. Sua moglie Maya è ferita gravemente alle gambe.

Romain Didier

Romain Didier giovaca a rugby nella squadra dei Crocodiles. ” È dura sapere che non vedremo più il tuo sorriso” scrivono su Facebook i suoi compagni di squadra.

Thomas Ayad

Thomas Ayad lavorava alla Universal Music e il 13 novembre era al Bataclan per lavoro.

Precilia Correia

Precilia Correia, nata in francia da padre portoghese e madre francese, aveva 35 anni e lavorava come commessa in un negozio della catena Fnac

Hyacinthe Koma

Hyacinthe Koma, 34 anni, francese originario del Burkina Faso, è morto alla Belle Equipe. Di professione cameriere, aveva incontrato gli amici al bar dopo il lavoro. Hyacinte era un grandissimo tifoso della squadra del Paris Saint Germain e sui social network è già partita, tra i sostenitori della squadra, una colletta per aiutare la sua famiglia.

Pierre e Stephane, i ristoratori

Pierre Innocenti e Stephane Albertini gestivano il ristorante Chez Livio, a Neuilly-Sur-Seine, fondato nel 1964 dal nonno di Pierre, italiano e frequentato dai giocatori del Paris Saint Germain


Il cameriere

C'è il cameriere di uno dei due caffè vicino allo Stade de France presi di mira. "Mi aveva appena dato un panino. Ero di fronte al terrorista che si è fatto esplodere e il cameriere è stato spazzato via dall'esplosione", racconta un coordinatore dell'agenzia di hostess dello stadio, sopravvissuto all'attacco. "Il suo corpo giaceva davanti alla porta d'ingresso e la polizia ci ha impedito di uscire".

L'avvocato

E c'è il giovane avvocato, Valentin Ribet, che viene ricordato su Twitter dalla London School of Economics dove si era laureato nel 2014 prima di trovare lavoro a Parigi. Nella foto che pubblicano i media appare felice, con il tocco della laurea in testa. "Una bruttissima notizia", si legge sul messaggio del celebre ateneo britannico. "I nostri cuori sono pieni di tristezza".

Le ragazze tunisine

E poi ancora hanno perso la vita due sorelle tunisine, Halima e Houda Saadi, di 34 e 35 anni. Originarie di Menzel Bourguiba, nel governatorato de Bizerte, in un Paese già tragicamente colpito dal terrorismo jihadista, erano arrivate a Parigi per festeggiare insieme il compleanno di un'amica, scrive il sito della radio tunisina Mosaique Fm. Un loro fratello sarebbe invece sopravvissuto alla carneficina.

Il giornalista musicale

Una delle vittime dell'attacco alla sala concerti Bataclan era un giornalista del settimanale Les Inrockuptibles, Guillaume B. Decherf, che "scriveva di musica, rock e metal in particolare" e avrebbe dovuto scrivere un resoconto del concerto. Lo riferisce la rivista sul suo sito, esprimendo la propria vicinanza alla famiglia. "Collaborava con il nostro magazine dal 2008 - scrive ancora la redazione - alcuni di noi lo avevano incontrato a Liberation, Rolling Stone, o alla scuola di giornalismo di Lille". Decherf era sposato e padre di due bimbe. 

La cugina del calciatore

Una tragedia nella tragedia. È quella che ha colpito la famiglia di Lassana Diarra, 30 anni, centrocampista di origini maliane che gioca nella Nazionale francese. L'ex Arsenal e Real Madrid ha comunicato, con un lungo tweet, la tragica scomparsa dalla cugina, Asta Diakite, uccisa proprio mentre lui era in campo nell'amichevole contro la Germania, allo Stade de France. "Alla luce degli avvenimenti drammatici avvenuti - ha scritto Diarra, sul proprio profilo Twitter - e con il cuore pieno di tristezza, prendo la parola oggi. Sono stato personalmente toccato dalla tragedia: mia cugina, Asta Diakite, figura tra le vittime di una delle sparatorie che ha avuto luogo ieri, dove sono scomparse decine di altri innocenti. Lei è sempre stata per me un rifugio, un supporto, una sorella maggiore. In questo clima di terrore è importante per tutti noi rappresentanti del Paese e della sua diversità di prendere la parola". "Dobbiamo rimanere uniti contro un orrore che non ha né colore e neppure religione - prosegue -. Difendere il rispetto e l'amore della pace. Grazie a tutti per la vostra testimonianza e i messaggi: prendetevi cura di voi e della vostra famiglia: che i nostri morti riposino in pace".

I cittadini cileni

I tre cittadini cileni morti negli attacchi sono il musicista 35enne Luis Felipe Zschoche Valle, la 34enne Elsa Veronique Delplace San Martin e sua madre, Patricia San Martín Núñez, 58 anni. Le due donne - che si trovavano all'interno del Bataclan - sono parenti dell'ambasciatore cileno in Messico, Ricardo Nunez.

Gli americani

Le due vittime americane accertate finora sarebbero della California. Una è Nohemi Gonzalez, studentessa di 23 anni della California State University di Long Beach. Ad affermarlo le autorità dell'ateneo. Nohemi era nella capitale francese nell'ambito di uno scambio internazionale tra studenti. Gli altri sedici ragazzi del suo gruppo sarebbero stati rintracciati e non coinvolti dagli attacchi terroristici. Nulla si sa ancora della seconda vittima di cui parlano fonti dell'intelligence citate dalla Nbc. Anche alcuni dei feriti sarebbero cittadini americani, ma non se conosce il numero. 

Marie Lausch e Mathias Dymarski
Con l'hashtag #RechercheParis per molte ore dopo la strage chi non aveva notizie di amici e familiari dispersiha provato a cercare un filo di speranza. "Retweet per ritrovare Mathias e Marie", si legge sotto la foto di una giovanissima coppia che si bacia sorridendo. Poco dopo, sotto la stessa foto ma stavolta in bianco e nero, un altro utente: "La ricerca è finita, non ho più parole, solo lacrime. Mathias e Marie ci hanno lasciati". I due ragazzi erano Marie Lausch e Mathias Dymarski, 22 e 23 anni che, dopo aver studiato nella città di Metz, erano arrivati a Pargi carichi di speranze. Finite, come quelle di molti coetanei, nell'inferno del Bataclan.

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La ricerca degli scomparsi viaggia sui social network

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