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Perché l'Isis attacca la Francia

Dopo la strage di Nizza, l'assalto alla chiesa di Rouen e l'uccisione del sacerdote riaprono vecchi interrogativi sul paese bersaglio dei terroristi

La prima è geopolitica. La Francia è uno dei due Paesi europei, con la Gran Bretagna, che ha deciso di contribuire ai bombardamenti delle postazioni dell'Isis in Iraq. E non può essere un caso, secondo la polizia, che il video di minacce sia apparso proprio nel giorno in cui il Parlamento francese ha dato il via libero all'invio di sei Mirage per unirsi ai 170 caccia americani che da mesi stanno già sorvolando e bombardando la zona dell'Iraq controllata dai miliziani islamici.

La seconda ragione è di marketing. Da quando è nato, l'Isis ha dimostrato, come evidente dai video delle decapitazioni in cui i prigionieri vestono con la tuta arancione di Guantanamo, di saper usare i mezzi di comunicazione di massa, grazie anche alle competenze fornite dagli jihadisti cresciuti in Occidente. Quale miglior occasione del clip in cui tra i boia appaiono due giovani francesi di fede musulmana per rimarcare il messaggio?

Lo stesso invito rivolto ai musulmani di Francia di "unirsi alla lotta dei fratelli in Siria e in Iraq" e, se non possibile, "di avvelenare l'acqua o investire i passanti" ha una sua grammatica. Investire con l'auto i passanti è diventato, di recente, il modo più semplice (e imprevedibile) scelto dai militanti palestinesi per rilanciare l'Intifada.

Il messaggio è subliminale ma tocca al cuore tutti i musulmani: per rilanciare la lotta palestinese occorre attaccare la Francia. A sua volta progettare di avvelenare l'acqua è il modo più semplice per diffondere il terrore tra la popolazione. Il modo più efficace, come l'avvelenamento dei pozzi in epoca romana, per far vivere nel terrore il tuo nemico. 


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EPA/OLIVIER ANRIGO
Il soccorso ai feriti dopo l'attentato a NIzza, 14 luglio 2016

UPDATE: Il terrore colpisce ancora la Francia. Pochi giorni fa, nel giorno della festa nazionale del 14 luglio: un uomo alla guida di un camion si è scagliato, a 80 chilometri l'ora, sulla folla che assisteva ai fuochi d'artificio sul lungomare di Nizza. Oggi l'assalto alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, vicino Rouen in Normandia.

Riproponiamo un'analisi sui motivi che spingono i terroristi a scegliere la Francia come obiettivo.

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È allarme rosso per possibili attacchi dei jihadisti a Parigi. L'invito rivolto su un video ai musulmani francesi di "lanciare attacchi da lupi solitari in tutto il Paese" è stato preso molto sul serio dagli investigatori. Le ragioni che spingono a ritenere credibile queste nuove minacce, secondo la stampa francese, sono due. 


In fuga dall'Isis

EPA/SEDAT SUNA
Un bambino siriano si disseta vicino a un valico di frontiera di Sanliurfa, sul confine tra Siria e Turchia. 140.000 persone in fuga dai villaggi curdi attaccati dai miliziani dell'ISIS hanno già attraversato il confine in cerca di salvezza in territorio turco.

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