"La Nato non cerca lo scontro con la Russia"
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"La Nato non cerca lo scontro con la Russia"

Conciliante, a proposito di Ucraina, il segretario dell'alleanza atlantica Stoltenberg alla conferenza di Monaco sulla sicurezza

In attesa di una schiarita sul fronte diplomatico, con l'incontro di oggi pomeriggio di Angela Merkel e François Hollande con Putin per evitare che la guerra in Ucraina sfugga al controllo, la situazione è sempre più tesa.  
Ecco, passo dopo passo, l'evoluzione.

La Nato non cerca lo scontro con la Russia 
"In Ucraina dobbiamo avere un cessate il fuoco immediato". Lo ha detto il segretario della Nato Stoltenberg alla conferenza di sicurezza di Monaco.  Che aggiunge: "La Nato non cerca lo scontro con la Russia": "Cerchiamo invece", una partnership con Mosca" nel tentativo di risolvere la crisi. "Non c'è un futuro nello scontro, ma soltanto nel rispetto reciproco", ha aggiunto il numero uno della Nato. 

Tregua e corridoio umanitario
Oggi è stato aperto un corridoio umanitario nella zona di Debaltseve - nuovo fronte caldo nel sud-est ucraino - per permettere l'evacuazione dei civili. Lo fanno sapere i separatisti. Eduard Basurin, un rappresentante del ministero della Difesa dei ribelli di Donetsk, riferisce un accordo con Kiev per una tregua dalle 9 del mattino alle 18.

Un milione di sfollati in Ucraina
Sfiora quasi il milione il numero di sfollati interni fuggiti dai combattimenti fra forze governative e insorti nella regione di Donetsk in Ucraina orientale e registrati all'interno del Paese: attualmente il ministero delle politiche sociali dell'Ucraina riferisce di un numero di 980mila sfollati interni, cifra che dovrebbe aumentare ulteriormente dal momento che sono ancora in corso le operazioni di registrazione di altre persone appena fuggite, ha detto oggi l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr).

Inoltre - precisa una nota pubblicata a Ginevra - in un anno, a partire dal febbraio 2014, circa 600mila ucraini hanno chiesto asilo o altre forme di soggiorno legale nei paesi confinanti, in particolare in Russia, ma anche in Bielorussia, Moldavia, Polonia, Ungheria e Romania. Le autorità locali hanno iniziato a evacuare le persone provenienti dalle aree di conflitto, ma molti sono ancora intrappolati dai combattimenti, precisa l'Unhcr.
Il governo è inoltre preoccupato del fatto che le zone vicine al fronte, anche loro bombardate, non saranno in grado di accogliere i nuovi arrivati e gli sfollati dovranno essere trasferiti più lontano. Per affrontare le necessità più urgenti, l'Unhcr ha iniziato a distribuire aiuti.


"La Nato minaccia Mosca"
La decisione della Nato sul rafforzamento della sua presenza a Est "cambia in modo serio" la situazione politico-militare ai confini della Russia e rappresenta un "grande rischio" per Mosca, che "ne terrà conto" nella sua pianificazione militare "al fine di garantire i propri legittimi interessi".

Così l'inviato della Federazione russa presso l'Alleanza, Alexander Grushko, ha commentato le conclusioni del vertice dei ministri della Difesa Nato che giovedì, con l'obiettivo di affrontare le nuovi sfide a Est - dalla crisi ucraina, all'estremismo islamico - hanno deciso tra le altre cose di istituire sei nuovi centri di comando in Europa centro-orientale e di formare una nuova forza di intervento rapido.

"L'apertura di un ulteriore potenziale militare lungo le nostre frontiere non è altro che un tentativo di esercitare pressioni sulla Russia, ma questo è inutile", ha aggiunto Grushko, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Il diplomatico - secondo il quale Mosca è in attesa di proposte dall'Alleanza "per il ripristino della fiducia reciproca" - ha avvertito che "in ogni caso, la risposta della Russia sarà adeguata".

"La Russia attaccherà un paese baltico"
Intanto, nel clima di tensione crescente, un'uscita piuttosto forte è quella dell'ex segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che sostiene che sia "altamente probabile che la Russia attacchi un Paese baltico per mettere alla prova la determinazione della Nato a rispettare l'impegno alla difesa collettiva, intervenendo al fianco dell'alleato". Lo ha detto in un'intervista al quotidiano britannico Telegraph.
"Qui non si tratta dell'Ucraina", ha detto, "Putin vuole restituire alla Russia il suo ruolo di grande potenza. È altamente probabile che intervenga nel Baltico per mettere alla prova l'articolo 5 della Nato".

L'articolo 5 del Trattato di Washington stabilisce che "un attacco contro uno o più alleati in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutti" gli altri. Rasmussen ha fatto capire che l'intervento militare russo potrebbe avvenire senza dichiararlo espressamente, un po' come accaduto in Ucraina: "Putin sa che se attraversa la 'linea rossa' e attacca un alleato Nato, sarà sconfitto", ha osservato Rasmussen, "ma è uno specialista della guerra ibrida", quella cioè che mescola diversi tipi di operazioni per destabilizzare uno Stato.

Joe Biden: la Russia infiamma la crisi
Il vicepresidente Usa, Joe Biden, ha dichiarato che la Russia infiamma la crisi in Ucraina inviando "mercenari e blindati" nell'est del Paese.
L'Ucraina "lotta per la sua sopravvivenza" e ha invitato a impedire che la Russia "riscriva la mappa dell'Europa". Il vicepresidente americano - che ha cominciato stamane un giro nelle principali istituzioni dell'Ue- ha incontrato la stampa insieme al presidente del Consiglio Europeo, il polacco Donald Tusk; e ha aggiunto che "Usa ed Europa devono rimanere unite" di fronte alla crisi. Biden -che aveva cominciato il suo tour dall'Europarlamento, dove era stato ricevuto dal presidente, Martin Schulz- ha aggiunto che il presidente russo, Vladimir Putin, viola ogni tipo di accordo, a cominciare da quelli di Minsk.

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Militari ucraini durante un'operazione nei pressi della città di Mariupol, nel sud dell'Ucraina, 6 febbraio, 2015

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