Chiusura di Guantanamo: i repubblicani insorgono
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Chiusura di Guantanamo: i repubblicani insorgono

In testa c'è Marco Rubio, candidato alle presidenziali di origine cubana, che co-firmerà un disegno di legge per bloccare il trasferimento dei detenuti

Barack Obama ha presentato oggi al Congresso americano il piano della Casa Bianca e del Pentagono per la chiusura di Guantanamo, un intervento che il presidente Usa promise già nel 2008 e che ora vorrebbe realizzare prima della fine del suo mandato presidenziale.

"Se qualcosa non funziona, dobbiamo cambiare corso. Da tempo è evidente che Guantanamo mina i valori americani e non aiuta la nostra sicurezza nazionale. E' controproducente nella lotta al terrorismo. Non è un parere mio ma degli esperti", ha dichiarato nel suo discorso il presidente Usa.

"Tenerla aperta - ha poi continuato - è contrario ai nostri valori, è vista come una macchia. Quando parlo con gli altri leader, sottolineano che è un problema non risolto. Chiudere Guantanamo è "chiudere un capitolo della nostra storia e imparare la lezione dell'11 settembre".

Obama ha poi sottolineato come il piano per la chiusura di Guantanamo "riflette gli sforzi di tutta la mia amministrazione, a partire dal dipartimento della Difesa".

"Non voglio passare il problema di Guantanamo a un altro presidente": ha aggiunto. "Questo piano merita un esame imparziale anche in un anno elettorale", ha aggiunto, riferendosi alla campagna presidenziale in corso.

"Abbiamo un'opportunità di progresso, è nostro dovere perseguirla".

Nel supercarcere che si trova nell'isola di Cuba si trovano ancora 91 detenuti e personale formato da circa 2.000 tra civili e militari.

Costi e politica

La chiusura viene motivata con gli elevatissimi costi della struttura (il mantenimento di Guantanamo costa attualmente 445 milioni di dollari): l'amministrazione Obama stima che il trasferimento dei detenuti da Guantanamo ad altre prigioni americane consentirà di risparmiare 65-85 milioni di dollari all'anno.

Ma c'è anche una ragione "politica", poiché la struttura viene utilizzata dalla propaganda dell'estremismo islamico per reclutare adepti.

Il piano per la chiusura di Guantanamo prende in considerazione 13 differenti luoghi detentivi in Usa, comprese 7 carceri già esistenti in Colorado, South Carolina e Kansas, oltre ad altre 6 in basi militari: lo hanno anticipato fonti del Pentagono.

Secondo il piano, inoltre,35 detenuti saranno trasferiti in altri Paesi.

Favorevoli e contrari

Incerto l'esito dell'esame del piano in Congresso dove in molti, non solo tra i repubblicani, già promettono battaglia. Una prima avvisaglia in questo senso, si è avuta con la reazione del repubblicano Paul Ryan, speaker della Camera (controllata dal Gop): "Dopo sette anni, il presidente Obama deve ancora convincere il popolo americano che trasferire i terroristi nella nostra terra è intelligente e sicuro, e non sembra interessato a continuare a farlo".

La reazione riflette quella di molti repubblicani, compreso l'ex candidato presidenziale John McCain: "Quello che abbiamo ricevuto oggi è un vago menu di opzioni, non un piano credibile per chiudere Guantanamo, per non parlare di una politica coerente per gestire i futuri terroristi detenuti. Dopo anni di retorica, il presidente non ha ancora detto come e dove ospiterà gli attuali e futuri detenuti, inclusi quelli che la sua amministrazione ha considerato troppo pericolosi per essere rilasciati".

Sulla vicenda interviene anche Marco Rubio, il primo candidato presidenziale a reagire al piano annunciato oggi da Barack Obama per chiudere Guantanamo, la prigione che si trova in una base americana a Cuba. E lui lo boccia: "Non ha senso per me, se sarò presidente porterò i terroristi a Guantanamo", ha dichiarato durante un raduno a Las Vegas nel giorno dei caucus repubblicani in Nevada.

Il giovane senatore di origini cubane ha annunciato poi che che co-firmerà un disegno di legge per bloccare il trasferimento dei detenuti dalla base navale sull'isola di Cuba. "Dall'annuncio della ripresa delle relazioni diplomatiche con Cuba, il presidente sta dando al regime di Castro una concessione dopo l'altra, preferendo le promesse politiche alla sicurezza nazionale", ha spiegato.

Rubio, membro della commissione per l'Intelligence e le relazioni esterne del Senato, sosterrà il disegno di legge presentato da senatore repubblicano della North Carolina, Richard Burr. Un altro candidato repubblicano, John Kasich, si è detto in "profondo disaccordo" con il piano. "Alcuni di questi prigionieri sono i peggiori dei peggiori, vogliamo rimandarli a casa?", ha detto alla Fox.

Poi ha accusato il presidente americano di voler restituire la zona di Guantanamo a Cuba: "Ma noi non restituiremo un'importante base navale alla dittatura comunista anti-americana", ha assicurato.

Su un versante diametralmente opposto Bernie Sanders, candidato democratico alla Casa Bianca, che si dice "felice" del piano annunciato oggi dal presidente Barack Obama per chiudere il famigerato carcere americano nell'isola cubana e dichiara: "Guantanamo ha danneggiato la nostra posizione morale e minato la nostra politica estera". (ANSA)

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Redazione