Economia

Six-pack, molto più di una bella (e desiderata) “tartaruga”

“Che ne pensi del six-pack?” “E chi se lo ricorda… Magari…”. “Ma cosa hai capito?” “Come cosa? Six-pack… Gli addominali a prova di svenimento… Quel tizio, no? Te lo ricordi?” Prove confuse di dialogo tra amiche ancora più confuse. …Leggi tutto

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“Che ne pensi del six-pack?” “E chi se lo ricorda… Magari…”. “Ma cosa hai capito?” “Come cosa? Six-pack… Gli addominali a prova di svenimento… Quel tizio, no? Te lo ricordi?” Prove confuse di dialogo tra amiche ancora più confuse. No, qui non si parla di quel six-pack, ovvero della mitica “tartaruga”. Ma del pacchetto di sei misure (da lì il nome) varate da Bruxelles dopo oltre un anno di trattative estenuanti per tenere sotto controllo i conti dei Paesi più scellerati.

In altre parole: i vertici Ue si sono dotati di strumenti d’intervento impensabili fino a poco tempo fa per potere dire la loro sulle manovre degli Stati membri e, nel caso, per raddrizzarne il tiro. I fari sono stati puntati soprattutto sul rispetto dei rapporti deficit-Pil (3%) e debito-Pil (60%). Con l’introduzione di sanzioni  pesanti per chi non rispetta le regole. Fino a 1-2% del Pil, a seconda dei casi.

Ma ecco le 6 misure nel dettaglio:
1.    La Commissione Ue può lanciare allarmi preventivi quando uno o più Stati membri non adottano politiche di bilancio prudenti negli auspicati (per ora non ci resta che la speranza!) periodi di crescita. Come dire: prevenire è meglio che curare.
2.    I Paesi con un rapporto debito/Pil superiori al 60% saranno obbligati a ridurlo ogni anno di 1/20 della distanza che li separa dal tetto prefissato. E non ci saranno sconti per nessuno.
3.    In caso di deficit eccessivo scatteranno le sanzioni preventive con depositi pari allo 0,2% del Pil del Paese sotto esame. Se riga dritto bene. Altrimenti addio tesoretto.
4.    I 27 Paesi dell’Ue dovranno adeguarsi a requisiti comuni su: sistemi contabili, statistiche, rapporti con enti locali e Regioni, procedure di bilancio e altro.
5.    Ci sarà una nuova procedura per il trattamento degli squilibri macroeconomici. L’obiettivo è prevenirli il più possibile. Non ci sarà la paventata equiparazione tra deficit e surplus.
6.    Chi finisce sotto procedura della Commissione Ue rischia sanzioni molto pesanti in caso di mancato adeguamento. Fino all’1-2% del Pil.

Il six pack entrerà in vigore entro la fine dell’anno e salvo colpi di scena che possano annacquarne il peso sarà il primo passo verso la cessione della sovranità che gli Stati saranno costretti a trasferire se vorranno rimanere all’interno del «club dei 27». Parola di europeisti convinti. A cominciare dallo stesso José Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue, e primo sostenitore del pacchetto.

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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