Recessione: tutti i segnali che sta per finire
Dal centro studi di Confindustria agli analisti di Bankitalia, gli esperti prevedono una ripresa del pil. Ecco perché
“Siamo a un punto di svolta e la recessione è finita”. Parola degli analisti del centro studi di Confindustria, che oggi hanno divulgato delle stime sull'economia italiana improntate a un cauto ottimismo, prevedendo una crescita del pil dello 0,7% nel 2014, dopo un calo dell'1,6% nel 2013.
EUROZONA: FINE DELLA RECESSIONE
Gli esperti dell'associazione di viale dell'Astronomia si allineano dunque a quanto già detto nei giorni scorsi dal governatore della Banca d'Italia, Vincenzo Visco, che ha parlato di lievi segnali di ripresa dell'economia, invitando poi la politica a non comprometterli con un lungo periodo di instabilità. Finalmente, dunque, il nostro paese sta ritrovando (seppur con lentezza) la strada della crescita, come testimoniano diversi indicatori diffusi nei mesi scorsi da alcune società di ricerca e associazioni di categoria.
Ecco, di seguito, una panoramica di questi dati incoraggianti.
A partire dall'estate, la domanda di finanziamenti per l'acquisto della casa ha mostrato una inversione di tendenza, con un aumento del 2% a luglio e del 4% ad agosto, dopo il calo a due cifre fatto segnare nella prima parte dell'anno (dati Crif). A spingere le richieste di mutuo, sono anche i tassi d'interesse bassi, inchiodati in Europa al minimo storico dello 0,5%.
IMMOBILI
Il mercato del mattone non scoppia certo di salute e i prezzi continuano a scendere (-0,6% su base semestrale, secondo le rilevazioni dell'ufficio studi del portale Immobiliare.it aggiornate a metà 2013). Ci sono però segni di ripresa sul lato della domanda: le richieste di appartamenti (sempre secondo Immobiliare.it) ha registrato un aumento del 9% per gli le case in affitto e del 7% per quelle in vendita.
EXPORT
Già nel primo semestre del 2013, in piena recessione, l'export italiano ha mantenuto una certa forza, con una crescita complessiva dello 0,4%. Ulteriori segnali positivi delle vendite all'estero arrivano dalle associazioni di categoria di diversi settori come la moda (+7,1% per l'export del primo trimestre 2013) o la chimica (+2,5% nel 2014).
CONSUMI
Le famiglie continuano a tirare la cinghia e a tagliare il più possibile il conto della spesa. Secondo l'ufficio studi di Confindustria, però, il crollo dei consumi si sta ammorbidendo. Dopo un calo del 4,3% nel 2012 e del 2,8% nel 2013, il prossimo anno la flessione si attesterà su un modesto 0,1%.
INFLAZIONE
Mentre il pil dà segni di vitalità, non ci sono i rischi di una ripresa dell'inflazione. Secondo Confindustria, l'aumento dei prezzo al consumo rimarrà inchiodato all'1,5% nel 2013 e all'1,7% nel corso di tutto il 2014.
DISOCCUPAZIONE
Dal mercato del lavoro non arrivano ancora notizie particolarmente buone e il numero dei disoccupati rimarrà probabilmente vicino ai 3milioni anche nel 2014. Il prossimo anno, però, Confindustria prevede che il tasso di disoccupazione si fermi attorno al 12,3%, dopo essere cresciuto a ritmi impetuosi per molto tempo (nel 2007, infatti, i senza-lavoro erano la metà di oggi). Nella seconda parte del 2014, poi, l'aumento del pil comincerà a mostrare effetti benefici anche sulle assunzioni delle aziende.