Nuovo ravvedimento operoso, ecco tutte le novità
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Nuovo ravvedimento operoso, ecco tutte le novità

La legge di stabilità prevede che siano allungati i tempi per mettersi in regola con il fisco senza pagare pesanti multe

1 - Il fisco che cambia

Continua il percorso di alleggerimento di tutta una serie di misure che in questi ultimi anni hanno contribuito a rendere il nostro fisco sempre più minaccioso agli occhi di milioni di contribuenti Questa volta ad essere migliorato è il cosiddetto ravvedimento operoso, che nella legge di stabilità che presto sarà approvata definitivamente al Senato, subisce un vero e proprio restyling legislativo. La possibilità offerta ai contribuenti di mettersi in regola anche dopo le scadenze fiscali senza incorrere in multe esagerate e spesso ingiustificate, viene infatti ulteriormente migliorata, andando incontro alle esigenze di milioni di italiani alle prese con una crisi economica che continua a farsi sentire. Ma vediamo allora nel dettaglio quali sono le modifiche più significative.

2 - Più tempo per mettersi in regola

La prima e più significativa novità del nuovo ravvedimento operoso riguarda i tempi entro cui è possibile per un contribuente sanare una scadenza fiscale arretrata senza incorrere in sanzioni troppo esose. In pratica le nuove norme stabiliscono una sorta di ravvedimento senza limiti, visto che l’applicazione della sanzione piena al 30%, scatterà solo in seguito ad un vero e proprio accertamento fiscale per mancato pagamento. Le nuove regole quindi contemplano quelle già attualmente in uso e cioè: sanzione allo 0,2% per ogni giorno di ritardo entro 14 giorni dopo la scadenza mancata, sanzione al 3% entro 30 giorni, e sanzione al 3,75% entro un anno. A queste se ne aggiungono tre nuove: sanzione al 3,3% entro 90 giorni, sanzione al 4,2% entro 2 anni e sanzione al 5% oltre 2 anni.

3 - Più spazio al ravvedimento

La nuova disciplina, oltre a garantire più tempo all’applicazione del ravvedimento operoso, allarga anche i confini del suo possibile utilizzo. Attualmente infatti non appena scatta un avviso anche bonario da parte del fisco, già non è più possibile sanare la propria posizione con il ravvedimento. La norma stabilisce infatti che per potersi mettere in regola senza pagare multe salate, la violazione non deve essere già stata contestata e comunque non devono essere iniziati accessi, verifiche, ispezioni, o altre attività amministrative di accertamento. La nuova legge di stabilità stabilisce invece limiti meno rigidi, prevedendo la preclusione al ravvedimento operoso solo nei casi di notifica degli atti di liquidazione e accertamento. Questo significherà che se anche fosse in corso un’attività ispettiva o si sia in presenza di una contestazione limitata, il contribuente potrà sempre e comunque ricorrere ancora al ravvedimento.

4 - Più collaborazione tra fisco e contribuente

Nell’ambito della riforma della disciplina del ravvedimento, è stata poi confermata e ribadita la necessità di un rapporto sempre più stretto e dialogante tra Agenzia delle entrate e cittadini. In questo senso dunque i tecnici del fisco saranno tenuti a comunicare per via telematica al contribuente, o al professionista che lo assiste, tutte le informazioni in proprio possesso su ricavi, entrate, reddito, segnalando nel caso il modo corretto di valutare detrazioni, deduzioni e agevolazioni a disposizione. Il tutto per mettere il contribuente sulla giusta strada quando effettuerà le dichiarazioni e nel caso per poter confrontare le proprie risultanze economiche con quelle in possesso dell’Agenzia delle entrate. In questo modo si dovrebbero riuscire ad evitare fin dalla radice eventuali contestazioni successive.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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