Monti in missione in Finlandia per spezzare il fronte del rigore. Perché convincere Helsinki è così importante
Economia

Monti in missione in Finlandia per spezzare il fronte del rigore. Perché convincere Helsinki è così importante

Il presidente del consiglio va in visita ufficiale nella capitale nordica, con un obiettivo: togliere una sponda alle politiche di austerity della Merkel e della Bundesbank

Due giorni intensi, con un'agenda fitta di incontri. Sono quelli che attendono il premier Mario Monti che oggi sarà in Finlandia dove vedrà le massime autorità politiche ed economiche del paese: il  primo ministro di centrodestra Jyrki Katainen, il presidente della repubblica Sauli Niinisto, il commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, e i rappresentanti delle maggiori associazioni imprenditoriali finlandesi.

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CONVINCERE I RIGORISTI.

“Non vado a chiedere solidarietà ma a illustrare i progressi fatti sinora”, ha detto Monti alla vigilia della partenza, ben consapevole che il summit odierno ha un significato importante che va ben aldilà dei rapporti bilaterali tra Roma e Helsinki. In Finlandia, infatti, il premier italiano dovrà cercare di ammorbidire uno dei paesi intransigenti d'Europa, che ha sempre sostenuto la necessità di portare avanti delle politiche di bilancio molto rigorose, senza fare troppi sconti ai paesi più indebitati dell'area mediterranea, Italia compresa.

Assieme all'Olanda, infatti, la Finlandia è l'unica nazione del Vecchio Continente che si è opposta alla barriera anti-spread , il nuovo sistema ideato nel giugno scorso per stabilizzare l'Eurozona, attingendo dalle risorse dell'Esm (il meccanismo europeo  di stabilità che fra poco prenderà il posto del Fondo Salva-Stati). A ben guardare, il governo di Helsinki non ha alcun potere effettivo per bloccare la barriera anti-spread: il voto dei rappresentanti finlandesi, infatti, peserà per meno del 2% nelle decisioni del Consiglio dei Governatori dell'Esm, il quale potrà assumere delle delibere con una maggioranza qualificata dell'85%.

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UNA SPONDA PER LA MERKEL.

Tuttavia, anche se la Finlandia è un “piccolo paese”, Monti sa benissimo che un risultato positivo del summit di oggi avrebbe comunque una notevole conseguenza sul piano politico. Significherebbe infatti che il fronte dei rigoristi, composto dalle nazioni virtuose del Nord Europa, non è più così compatto come prima e che la Germania o la Bundesbank (la banca centrale tedesca) rischiano di trovarsi in futuro sempre più isolate, se continueranno a sostenere la necessità dell'austerity a tutti i costi.

In passato, infatti, il governo di Berlino non ha esitato un attimo a sottolineare di essere in buona compagnia, non appena qualche altro partner europeo si è mostrato altrettanto intransigente nel promuovere il rigore di bilancio. E' stato così in occasione dei primi aiuti alla Grecia, osteggiati con forza anche dalla Slovacchia, che ha fornito così una piccola, ma solida  sponda alle reticenze della cancelliera tedesca, Angela Merkel. E sarà così anche in futuro, non appena la barriera anti-spread entrerà in azione, se Olanda e Finlandia continueranno a essere più intransigenti della Germania.

IL CLUB DELLA TRIPLA A.

Al pari di Berlino, infatti, anche il governo di Helsinki ha qualche buona ragione per mostrarsi piuttosto avaro nel concedere aiuti ai paesi “spendaccioni” del Sud Europa. La Finlandia è infatti tra le poche nazioni del Vecchio Continente a mantenere ancora il rating tripla A , grazie a ottimi fondamentali di bilancio: ll rapporto debito-pil del paese non supera il 49% mentre l'economia nazionale crescerà quest'anno tra 1,5 e il 2%. Non è moltissimo ma, in un' Europa in recessione, sembra quasi un miracolo. Proprio per questa ragione, anche una “piccola” ma solida nazione come la Finlandia può avere una voce in capitolo nelle decisioni sulle sorti dell'Unione Monetaria.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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