Inflazione, le novità del nuovo paniere
Economia

Inflazione, le novità del nuovo paniere

Arrivano l’amaro, il metano da trazione, il filetto di merluzzo e la pancetta ma confezionata. Addio a brandy, nasello e netbook

Addio ai netbook e spazio agli smartphone, niente più brandy perché preferiamo l’amaro, e se si tratta di pesce surgelato in pentola ci finisce il filetto di merluzzo e tanti saluti al nasello. Sono queste alcune delle novità più importanti del nuovo paniere di beni con cui in futuro l’Istat rileverà l’inflazione, che per la cronaca a gennaio si è mantenuta sostanzialmente costante al 2,2%. Per il 2013 dunque per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo verranno utilizzati 1.429 prodotti rispetto ai 1.383 del 2012, aggregati in 603 posizioni rappresentative, che sempre l’anno scorso erano invece 597.

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Per le novità sul fronte tecnologico, di certo uno dei più effervescenti degli ultimi anni, viene ampliata la gamma di prodotti in cui si articolano le posizioni rappresentative di smartphone e tablet pc, che ora comprendono anche i phablet (che combinano le caratteristiche degli smartphone e dei mini tablet) e i tablet trasformabili, utilizzabili anche come notebook. E proprio i moderni prodotti di alta tecnologia fanno una prima vittima illustre: dal paniere 2013 esce infatti la voce diario-agenda, che rappresenta sia l'agenda professionale sia il diario scolastico, che per lungo tempo hanno accompagnato la vita degli italiani.

Sul fronte alimentare poi, altro campo particolarmente caro agli italiani, detto dell’amaro che soppianta il vecchio caro brandy e del filetto di merluzzo che prende il posto del nasello, altre novità vengono dalla pancetta, che sarà rilevata in futuro per il suo prezzo in confezione e non più al bancone. Fanno invece il loro ingresso nel paniere, sotto la voce dei reintegratori alimentari, i cosiddetti energy drink. Un altro segno dei tempi che non è piaciuto però alla Coldiretti, che ha subito puntato l'indice contro il consumo e l'abuso proprio di energy drink, una bevanda utilizzata per reintegrare sali e vitamine da un numero crescente di giovani anche in Italia in alternativa ai succhi di frutta, ritenuti dagli agricoltori italiani più salutari.

Diversi sono poi i casi in cui voci singole del vecchio paniere, sono diventate multiple, con l’obiettivo di meglio specificare determinati consumi. Tra queste, per esempio, il caso della posizione Taxi-corsa urbana ora affiancata da due nuovi prodotti, tra cui “Taxi-corsa per l'aeroporto”. Oppure, nell'ambito del segmento di consumo salse e condimenti, il caso dell'aceto ora articolato nei due prodotti “aceto di vino” e “aceto balsamico”.

Tra le singole novità più eclatanti poi, l’arrivo nel paniere del gas metano da autotrazione, in linea anche con scelte di acquisti di autovetture che negli ultimi tempi hanno premiato proprio carburanti alternativi a benzina e gasolio. Esce di scena invece clamorosamente la posizione riguardante la mediazione civile, una scelta che l’Istat ha spiegato ricordando che questo strumento di risoluzione delle controversie ha perso grande importanza dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 24 ottobre 2012 che ne ha cancellato l’obbligatorietà.

Insomma, ancora una volta il paniere Istat prova a fotografare e interpretare i cambiamenti di abitudini degli italiani. Un tentativo che come spesso accade però non è condiviso da tutti. Pronte infatti, dopo le critiche della Coldiretti, sono arrivate le reazioni di chi pensa che la scelta di inserire determinate nuove voci possa influire nel calcolo dei reali effetti dell’inflazione. E’ il caso ad esempio del Codacons che critica apertamente il nuovo paniere e ne definisce “sballati” i pesi. “Il calcolo dell'inflazione sarà falsato e sottostimato per tutto il 2013” fa sapere in una nota l’associazione dei consumatori, che ha fatto già i conti di questo scostamento. Secondo il Codacons infatti l’aumento di spesa sostenuto da una famiglia media tra gennaio 2012 e gennaio 2013 risulterà sottostimato di ben 255,63 euro. L’Istat non sarà certamente d’accordo, ma avremo un anno per fare le verifiche del caso, con annesse polemiche ovviamente.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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