Grom-sindacati, un caso di successo
Economia

Grom-sindacati, un caso di successo

Firmato il primo contratto integrativo per una catena di gelaterie

Vista la stagione, fa piacere trovare buone notizie in gelateria. Ancora di più se a segnalarle è un sindacato. "Una trattativa positiva, che ha portato alla firma del primo contratto integrativo per una catena di gelaterie, con un’azienda virtuosa, attenta sia ai prodotti in vendita che al proprio personale" dice nel sito della Filcams-Cgil,la Federazione dei lavoratori del turismo e del commercio, il segretario nazionale Lucia Anile.

Ora, il primo integrativo di gelateria potrebbe anche finire inosservato nel gran catalogo sindacale, se non fosse che l’azienda virtuosa si chiama Grom. E che, come aggiunge la stessa sindacalista, "nel clima attuale è un indubbio segnale di crescita. In questo momento ci troviamo più a gestire situazioni di crisi che non a discutere di sviluppo".

Invece di tagli e sacrifici l’azienda creata dal tandem torinese Guido Martinetti-Federico Grom continua a pensare alla crescita. I 60mila euro dell’investimento iniziale, esattamente dieci anni fa, sono diventati 50 milioni (il cauto Riccardo Illy ha pagato 2,5 milioni per il 5% della società), con 57 negozi di cui 10 all’estero. Ci lavorano attualmente oltre 500 giovani (l’80% dei dipendenti sono under 35), di cui più della metà a tempo indeterminato. Cosa insolita in questo settore, sottolinea la Anile. "A noi interessa far star bene le persone", spiega Martinetti con convinzione.

Risultato: il nuovo contratto prevede flessibilità ma gestita attraverso una banca delle ore: restano 40 la settimana ma possono essere distribuite secondo le esigenze del punto vendita, con l’accordo del dipendente. Poi, il capitolo formazione: per tutti ci sarà un libretto e un programma per imparare e crescere. Infine, il capitolo economico: una partecipazione ai risultati dell’azienda, sia a livello generale sia di singolo punto vendita. "Tenere conto del valore del lavoro è una grande novità, soprattutto per un’azienda con una forte stagionalità", ammette la sindacalista.

Ma i “ragazzi di Grom” (ormai quasi quarantenni) pensano alla grande e guardano lontano. Adesso soprattutto all’estero, dove contano di espandersi nel 2013, con priorità Asia e Medio Oriente. Intanto da settembre cominceranno a farsi da soli i biscotti, aspettando di cuocere in casa anche le cialde. La ricetta del successo? La raccontano bene nel loro manifesto: Grom, Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori , il primo libro ad essere venduto in gelateria. A leggerlo si ritrovano molti ingredienti che tornerebbero utili al Paese tutto per ripartire: passione, idee, visione, entusiasmo, senso sociale. E un pizzico di ingenua follia: voler fare il gelato più buono del mondo. «Gli innocenti non sapevano che l’impresa fosse impossibile. E’ per questo che la fecero», diceva Bertrand Russell. E Grom e Marchetti lo citano nel libro. Con convinta soddisfazione.

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Giovanni Iozzia

Ho lavorato in quotidiani, settimanali e mensili prevalentemente di area economica. Sono stato direttore di Capital (RcsEditore) dal 2002 al 2005, vicedirettore di Chi dal 2005 al 2009 e condirettore di PanoramaEcomomy, il settimanale economico del gruppo Mondadori, dal 2009 al maggio 2012. Attualmente scrivo su Panorama, panorama.it, Libero e Corriere delle Comunicazioni. E rifletto sulle magnifiche sorti progressive del giornalismo e dell’editoria diffusa.  

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