Export di armi, crescita trainata da Agusta
Economia

Export di armi, crescita trainata da Agusta

La società elicotteristica prima esportatrice italiana di materiale per la difesa, grazie all'Algeria

Quando la notizia si è diffusa la polemica è scattata immediatamente. La missione della portaerei Cavour in diversi Paesi dell’Africa sarebbe servita per vendere armi italiane ai Paesi più poveri del mondo. Non era vero: gli hangar che di solito ospitano gli aerei militari accoglieranno il meglio del made in Italy, tra cui mobili, da mostrare a potenziali compratori dei Paesi africani.

In realtà il nostro export di armi non ha nemmeno bisogno di grande promozione: va alla grande anche da solo. Nel 2012 ha toccato i 2,297 miliardi di euro rispetto al miliardo e 463 milioni del 2008, a circa 100 milioni di dollari di distanza da Israele e in vantaggio di una settantina di milioni di dollari su un colosso come la Cina. Per di più la nostra bilancia commerciale nel settore difesa è in attivo: le importazioni, sempre nel 2012, sono state pari a 760,68 milioni di euro.

L'azienda che nel 2012 ha esportato di più è stata Agusta, con 756,19 milioni di euro, prima in classifica soprattutto grazie ad una commessa in Algeria che è il miglior cliente del mondo per le aziende italiane della difesa. Al secondo posto un’azienda di Fincantieri (e al 49% di Finmeccanica), la Orizzonte Sistemi Navali mentre al terzo posto c’è l’Iveco del gruppo Fiat Industrial.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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