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«Siamo bloccati in aeroporto. La situazione è critica. Non sappiamo come tornare in Italia»

Due turisti romani ci raccontano la loro odissea che da 48 ore li sta portando alla ricerca di un modo per tornare a casa

«Sono partito dall'Italia con un mio amico e dopo i bombardamenti in Israele la situazione è diventata critica. Ora siamo rimasti bloccati in aeroporto a Tel Aviv perché sono stati cancellati tutti i voli».È questa la drammatica testimonianza di Giovanni D'Antonio, un 28enne di Ascoli Piceno in vacanza con un suo coetaneo Edoardo Ferrari. I due nel giro di poche ore hanno vissuto momenti di paura e sconforto a causa dell'escalation, che non sembra destinata ad esaurirsi, iniziata all’alba di sabato 7 ottobre quando un’offensiva via terra, aria e mare è partita dalla Striscia di Gaza contro lo Stato ebraico.

Dove eravate durante i bombardamenti?

«Ieri mattina eravamo in un tour turistico, ci siamo spostati sul ponte che collega Israele alla Giordania per tornare e riprendere l'aereo per Roma ma la frontiera era chiusa e nessuno ci ha avvertito. Per un po' non abbiamo capito cosa stesse succedendo, poi il il tassista ci ha spiegato che la frontiera era chiusa perché Gaza aveva ricominciato i bombardamenti su Israele. In quel momento abbiamo avuto il timore che ci potesse accadere qualcosa. Così siamo tornati indietro e c'era una folla di macchine impressionante che cercavano di rientrare a Gerusalemme. Tra queste auto bloccate l'esercito israeliano armato controllava chi c'era a bordo».

Poi cosa è successo?

«Dopo tante ore di fila ci hanno controllato i passaporti e siamo riusciti ad entrare a Gerusalemme. Israele sta cercando di chiudere tutta la città dove ci sono al momento centinaia di militari e sirene che non hanno mai smesso di suonare. L'ambasciata italiana di Gerusalemme e di Tel Aviv, ci ha detto di metterci al sicuro nell'ostello dove abbiamo passato la notte insieme a molti altri stranieri. Io con il mio amico abbiamo parlato con degli israeliani che hanno cercato di rassicurarci dicendoci che hanno una controaerea che protegge lo Stato e di non aver paura perché per loro è normale. Ma la tensione è rimasta molto alta anche perché la sera quando siamo usciti fuori per procurarci del cibo, era tutto chiuso e non girava nessuno».

Com'è la situazione oggi?

«Siamo partiti stamattina da Gerusalemme a Tel Aviv, la situazione tranquilla quello che si vede in tv sono immagini relative al confine con Gaza, ma purtroppo in aeroporto hanno annullato tutti i voli ed i pochi rimasti sono saturi perché la gente sta scappando ed il problema è che vogliamo fuggire anche noi».

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Linda Di Benedetto