Ustica
(Ansa)
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«La magistratura deve indagare sulla pista palestinese per la strage di Ustica»

Dopo l’arresto del terrorista libico, accusato per i 270 morti di Lockerbie nel 1988, l’Associazione dei familiari delle vittime chiede indagini che analizzino le responsabilità del terrorismo arabo

L’arresto del cittadino libico Abu Agila Masud, accusato di aver costruito la bomba che il 21 dicembre 1988 distrusse un Boeing 747 Pan Am che volava su Lockerbie (Scozia) e uccise 270 persone, «conferma la necessità e l’utilità d’indagare in Libia per individuare l’autore della strage di Ustica». Così Giuliana Cavazza e Flavia Bartolucci, rispettivamente presidente onoraria e presidente dall’Avdau, l'Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, commentano la notizia del fermo di Masud, avvenuto nei giorni scorsi, a distanza di 34 anni dall’esplosione.

Nel giugno scorso, l’Avdau ha presentato un esposto per la riapertura delle indagini alla Procura di Bologna, che lo ha trasferito per competenza a Roma. Cavazza e Bartolucci sono convinte che le notizie della stampa internazionale debbano stimolare la magistratura italiana «nella ricerca dei veri responsabili della strage di Ustica». Durante la lunghissima istruttoria penale, ricordano, nessuna perizia d’ufficio ha mai sostenuto la teoria del missile. Il collegio peritale guidato da Aurelio Misiti individuò all’unanimità l’esplosione interna come sola causa tecnicamente plausibile per la distruzione del DC-9 Itavia il 27 giugno 1980, con la morte di 81 persone, tra i quali la madre di Giuliana Cavazza.

«Il caos nel quale è precipitata la Libia dopo la caduta del regime di Muammhar Gheddafi», sostengono le due presidenti dell’Avdau, «non ha impedito agli Stati Uniti di indagare in modo concreto, arrestare Masud e portarlo in Occidente per rendere conto di quanto ha fatto e spiegare le responsabilità della tragedia di 34 anni fa. Questo indica che analoghi risultati potrebbe conseguire anche l’Italia, se volesse finalmente indagare in Libia».

In una serie di cablogrammi inviati a Roma Centro Sismi di Beirut nel 1979-80, carte che sono state ufficialmente de-secretate nel 2021, si trova ampia evidenza di minacce contro l’Italia, e si parla esplicitamente di attentati contro aerei passeggeri. La strage, in base a quelle carte di cui Panorama di recente ha rivelato il contenuto, potrebbe essere stata la mostruosa ritorsione per l’arresto, avvenuto vicino a Chieti nel novembre del 1979, di Abu Anzeh Saleh, leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, accusato e poi processato per aver importato in Italia due missili terra-aria di fabbricazione sovietica. L’Associazione per la verità sul disastro di Ustica chiede da tempo di seguire fino in fondo i risultati del collegio Misiti, e di indagare sulla pista del terrorismo palestinese, che .

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Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

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