Ramadan
ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
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E' iniziato il Ramadan: ecco quel che c'è da sapere

Per 1,5 miliardi di persone nel mondo comincia un mese di digiuno e preghiera

Da mercoledì 16 maggio a giovedì 14 giugno le persone di fede musulmana nel mondo celebrano il Ramadan, mese sacro perché è quello nel quale i primi capitoli del Corano, il libro sacro della religione islamica, sono stati rivelati al profeta Maometto. In Italia la festività coinvolge quasi un milione e mezzo di persone residenti sul nostro territorio.

Le origini

Il Ramadan comincia durante il nono mese del calendario lunare islamico, con la comparsa della luna nuova. La luna deve proprio essere avvistata per poter dichiarare l'inizio del mese sacro. In questo periodo, nel quale Allah ha rivelato il Corano a Maometto, secondo i musulmani i cancelli del paradiso sono aperti e quelli dell'inferno sono chiusi. Per questo è un mese dedicato alla purificazione, all'avvicinamento a Dio, alla preghiera e alla carità.

Cosa prevede

Si deve digiunare, astenendosi dal consumare sia cibo sia bevande, dall'alba al tramonto. Il pasto che si consuma prima dell'alba è chiamato suhur, quello serale, dopo il tramonto, è l'iftar. Di solito si interrompe il digiuno mangiando datteri o bevendo un po' d'acqua, ma prima è uso pronunciare una breve preghiera. Sono esentati dalla pratica del digiuno i bambini, le donne incinte e quelle che allattano, le donne durante il ciclo mestruale, le persone anziane, gli ammalati, chi è in viaggio. Nel mese del Ramadan ci si deve anche astenere dall'attività sessuale e dal fumo durante le ore diurne.

A chi osserva il Ramadan è richiesto di tenere un atteggiamento positivo, di tenere a bada la collera e i cattivi pensieri, evitare i conflitti. Con queste prove l'uomo impara a tenere i propri istinti sotto controllo e a elevarsi superando la propria natura umana. Quando sorge la luna nuova, del mese di Shawwal, il Ramadan finisce e comincia 'Id al-Fitr, la festa della rottura del digiuno.

Durata variabile

Siccome dipende dal calendario lunare, che non coincide con quello gregoriano, il mese del Ramadan non è fisso, ma si sposta indietro ogni anno di circa 10-11 giorni. La stagione dell'anno in cui cade il Ramadan incide ovviamente sulla durata del digiuno: in estate le giornate sono più lunghe quindi l'astinenza si protrae per un maggior numero di ore. Anche l'ubicazione geografica incide non poco sulla durata del digiuno, perché variano le ore di luce: in Italia durerà poco più di 17 ore al giorno, in Australia e Argentina meno di 12, in Islanda 20. 

Il mese del Ramadan, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, è probabilmente quello nel quale i musulmani mangiano di più. C'è un concreto rischio di ingrassare, dal momento che durante il mese di digiuno il metabolismo rallenta. Per questo Al Arabiya pubblica sul suo sito un video, in inglese, con i consigli per evitare di mettere su peso durante il Ramadan, nel quale suggerisce anzi di approfittare della festività per introdurre alcune sane abitudini alimentari. 

Per i non musulmani che visitano un paese islamico nel mese del Ramadan il digiuno non è obbligatorio, ma ci si aspetta che si astengano dal consumare pasti e bevande in pubblico per rispetto verso chi digiuna.

Dispense speciali

Per un musulmano è invece possibile in alcuni casi particolari essere dispensato dal digiuno, ottenendo il permesso di spostarlo in un altro momento dell'anno. Può succedere per esempio agli atleti che devono partecipare a competizioni importanti, per i quali il digiuno potrebbe incidere negativamente sulle prestazioni sportive.

Così è stato per il mezzofondista inglese Mo Farah che alle Olimpiadi di Rio del 2016 ha scelto di posticipare il digiuno e portato a casa due medaglie, ed è il caso della nazionale egiziana di calcio che si appresta a prendere parte ai Mondiali in Russia a giugno: il Gran Muftì del Cairo, massima autorità giuridica sunnita dello Stato, ha concesso ai giocatori di cominciare il digiuno a campionato finito, una volta tornati a casa.

Il che però non esenta il fuoriclasse egiziano Mohamed Salah, musulmano praticante, stella del Liverpool su cui la nazionale punta tutto, dal rispettare il Ramadan il 26 maggio, giorno della finale di Champions League nella quale scenderà in campo contro il Real Madrid. In quell'occasione dovrà astenersi dal consumare cibo e bevande fino a meno di un'ora prima dell'inizio del match.

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Marta Buonadonna