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(Ansa)
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Cosa trasforma un giovane in un componente del branco che molesta e deruba

I fatti di Capodanno a Milano non sono casi isolati con dinamiche identiche e incomprensibili. Tra cui questioni culturali ed un senso diffuso di impunità

Da Milano a Roma la notte di Capodanno si è trasformata per molte ragazze in un incubo. Nel bel mezzo della festa diversi gruppi di ragazzi hanno approfittato del caos per molestare e derubare molte giovani donne. Episodi dietro ai quali si cela il branco ossia una gang di persone che sceglie solitamente una vittima a caso come preda da assalire e violentare. Azioni criminose che nessuno degli appartenenti al branco avrebbe mai il coraggio di compiere da solo. La loro forza criminale infatti sta nell’essere un gruppo.

Chi fa parte del branco appartiene spesso ad una realtà di disagio sociale che sfocia nella violenza a volte favorita dall’abuso di sostanze stupefacenti e di alcool che ne alterano il giudizio ed il controllo. Nonostante la gravità del reato e le ripercussioni psicologiche sulla vittima, il reato di violenza sessuale di gruppo è stato introdotto nel codice penale solo nel 1996 e la pena prevista è tra gli 8 e i 14 anni di reclusione. Una pena che non sembrerebbe essere un deterrente efficace.

«Le cause del fenomeno sono anche sociali e culturali, forse non basta la pena elevata a scoraggiarli, perché scattano dinamiche legate al disagio e alla logica del gruppo. In pratica in gruppo la responsabilità è come fosse condivisa e questo fa diminuire sensibilmente la paura ed il senso di colpa che il singolo potrebbe provare in relazione al crimine che si sta perpetrando. Inoltre nel caso di Capodanno probabilmente hanno pensato di farla franca per via del caos dei festeggiamenti» ci spiega il magistrato Diana Russo che danni si occupa di maltrattamenti famigliari, violenza sessuale e stalking.

Come spiega questi comportamenti?

«Al di là delle pulsioni che muovono i reati sessuali in genere la perpetrazione di comportamenti prevaricatori (delittuosi e non) credo siano un’espressione di disagio e di paure ataviche che inducono i componenti del branco a ricercare la protezione del gruppo per riversare il proprio malessere su soggetti più deboli attraverso la violenza. Per quella che è la mia esperienza ciò avviene in maniera trasversale a vari livelli e con varie forme espressive a seconda dei contesti come ad esempio il bullismo a scuola e le bande di minorenni rapinatori particolarmente diffuse in Campania».

Le ultime cronache delle violenze di gruppo

A Milano a Capodanno nove ragazze sono state vittime di violenza, rapina e lesioni. Le telecamere hanno ripreso le immagini di quanto è accaduto a due di loro che sono sono state circondate, palpeggiate e derubate. Una ragazza è riuscita a salvarsi ma l’altra in pochi minuti si è ritrovata nuda e stuprata dal branco. A capeggiare il gruppo sarebbero stati i due indagati ritenuti gli autori delle violenze Mahmoud Ahmed Abdelrahman Ibrahim e Abdallah Bouguedra, di 18 e 21 anni.

A Roma invece nella giornata di ieri è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare con l’obbligo di firma e di dimora per tre ragazzi tra i 19 e i 21 anni arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di 16 anni a Capodanno 2021. Secondo l’accusa i tre sono gravemente indiziati a vario titolo di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo aggravata perpetrata nei confronti della minore.
Solo un mese prima il 10 dicembre 2021 quattro giovani tra i 20 e i 21 anni sono stati arrestati in provincia di Catania per violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo. Sono accusati di avere abusato di una ventenne e ripreso e diffuso con un telefonino le scene delle violenze.

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Linda Di Benedetto