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Coronavirus, quanto ancora usiamo i mezzi pubblici città per città

I grafici di Moovit confermano il progressivo abbandono di autobus, metropolitane, tram e treni regionali nei grandi centri italiani. Non dappertutto con la stessa celerità

Non c'è altro modo per chiamarlo. Si tratta, per fortuna, di un crollo. Non totale, ma sostanziale. Ieri l'utilizzo dei mezzi pubblici è sceso con punte dell'88,7 per cento. Il paragone è con il 15 gennaio, quando la situazione lungo lo Stivale era ancora normale. Sono i napoletani ad avere quasi smesso di usare autobus, metropolitane, tram e treni regionali. In Campania si sfiora il 90 per cento.

moovit-italiaLa situazione in Italia

A brevissima distanza seguono palermitani e trapanesi, dove la diminuzione in confronto a due mesi fa è dell'88,6 per cento. Più operosi rimangono i genovesi (-80,2 per cento) e i veneziani (-81,9 per cento). Mentre Roma e Milano si piazzano su una via di mezzo tra i due estremi: nella capitale il calo degli spostamenti è dell'84,3 per cento (e coincide quasi con Torino), all'ombra della Madunina è dell'83,4 per cento. A dirlo sono le rilevazioni a cura di Moovit, tra i leader mondiali nel trasporto pubblico, presente in 220 centri del Bel Paese. Qui sotto ci sono i grafici città per città, che riflettono anche le diverse modalità decise dal governo per fermare le attività e chiudere la stragrande maggioranza dei negozi. Prima avviate in alcune zone del Nord Italia, poi in tutto il Bel Paese.

Il calo nell'uso dei mezzi pubblici città per città

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Milano

La considerazione complessiva che si può fare è che, specie negli ultimi giorni, non si va mai sotto la soglia dell'80 per cento nell'abbandono. Oppure, ribaltando la lettura, al massimo il 20 per cento dei cittadini continua a prendere i mezzi pubblici. Fino alla settimana scorsa non era così. In città come Roma il calo era davvero contenuto e una considerazione analoga si può fare per Palermo o Genova. Molto interessante l'andamento di Venezia, che ha avuto un picco per tutta l'ultima parte di febbraio, fino a vedere le frequenze scemare lentamente. Molto dipende dal fatto che la laguna si è progressivamente svuotata di turisti.

«Monitorando l'affluenza dei passeggeri a bordo dei mezzi pubblici si ha una fotografia completa della situazione in Italia» afferma Samuel Sed Piazza, country manager di Moovit in Italia. «Ciascun paese ha risposto all'emergenza Coronavirus con tempi e modalità differenti, tempi completamente sovrapponibili alle curve di utilizzo della nostra app da parte degli utenti. Al lavoro del nostro gruppo operazioni, si aggiunge un contributo straordinario dei volontari della community digitale che, dai territori, aggiornano costantemente l'app con tutte le modifiche al servizio di trasporto pubblico in oltre 220 città italiane».

Al di là degli andamenti, questi grafici ci dicono una cosa rassicurante. Ed è bene ribadirla: l'uso dei mezzi pubblici è crollato un po' ovunque. E diversi esperti hanno confermato che vagoni e vetture sono luoghi in cui il contagio si propaga facilmente. La speranza è che averli lasciati semivuoti abbia permesso di rispettare le distanze di sicurezza a bordo e dunque contribuire a far scendere la curva che ci interessa di più: quella dei contagi.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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