Le macerie di Cizre, Turchia
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Turchia, il ritorno dei curdi tra le macerie di Cizre - Foto

Le devastazione della città dopo l'operazione contro il PKK del governo di Ankara

Con la parziale interruzione del coprifuoco totale che vigeva da 79 giorni, all'alba del 2 marzo gli abitanti di Cizre sono tornati a muoversi in ore diurne tra le strade della loro città, quasi tre settimane dopo la conclusione dell'attacco militare turco avviato lo scorso dicembre contro le forze del Partito dei lavoratori del kurdistan (PKK), considerata organizzazione terrorista dal governo di Ankara.

L'operazione ha riguardato anche altre città a maggioranza curda dell'area, dalle quali sono sfollate in totale 355.000 persone. Il coprifuoco parziale resterà in vigore dalle 19:30 alle 5 del mattino, sia a Cizre, sia a Silopi, nella provincia di Sirnak. A Sur, centro storico della "capitale" curda Diyarbakir, è tutt'ora in vigore il coprifuoco totale.

Il bilancio ufficiale della "operazioe antiterrorismo" parla di oltre 650 terroristi uccisi in tutta la regione, di 700 barricate distrutte e di 1425 bombe fatte brillare. Secondo denunce curde, solo durante l'ultimo periodo di emergenza a Cizre sono morte 156 persone. 

Nella città a maggioranza curda, situata nel sud-est della Turchia, non distante dalla frontiera con la Siria e con una popolazione di 120.000 abitanti, è entrato ieri anche un gruppo di giornalisti, che ha documentato la devastazione senza precedenti lasciata dalle operazioni militari.

In questa gallery, le foto del reporter Cagdas Erdogan per Getty Images.


Le macerie di Cizre, Turchia
Cagdas Erdogan/Getty Images
Cizre, Turchia, 2 marzo 2016.

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Redazione