Prada, la concretezza del lavoro degli stilisti
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Prada, la concretezza del lavoro degli stilisti

Svolazzanti abiti a sacchetto in organza super fine e gazar, nei colori del rosa pallido e beige, detti anche abiti Haze, gonne a tubino in pelle stropicciata, camicie con frange in viscosa, pantaloncini in lana con cintura. E poi frammenti di abito in georgette, caban utility in cotone trattato a mano e pelle patinata. E ancora, gonne gioiello oro con frange effetto catena e cintura, cardigan con occhielli in metallo applicati a mano, polo in cachemire, ricamata a mano con cristalli.

La collezione Prada per la prossima primavera estate 2024 è un inno alla cultura del ben vestire e quindi dello studio delle materie, della ricerca e del savoire faire. Lo conferma la stessa Miuccia Prada affermando: «Non volevamo filosofeggiare o raccontare storie sull’abbigliamento. Per questa collezione, volevamo concentrarci sul lavoro - sui metodi, sulle tecniche e sul valore. C’è un rispetto per il nostro mestiere come stilisti e per l’atto di creare vestiti. Gli abiti parlano da sé».

E aggiunge: «C’è un ritorno al concreto, alla fisicità e al reale. Abbiamo cercato di fare al meglio il nostro lavoro e di realizzare cose belle, per la realtà di oggi. Può sembrare banale, ma è la verità».

E la concretezza di questa collezione perfetta nelle silhouette, rispettosa della femminilità, aderente al gusto contemporaneo è sicuramente meno banale di tanti proclami e discorsi teorici elaborati in questi ultimi anni.

Anche Raf Simons che ormai affianca da diversi anni Miuccia Prada nella direzione creativa della maison sostiene: «Di solito non lo facciamo, ma per questa stagione abbiamo voluto parlare dell’artigianalità, della complessità del lavoro che ruota attorno a questi abiti. Tutti i ricami sono fatti a mano e la collezione racchiude in sé idee e tecniche studiate e sviluppate a lungo. Questo lavoro è sempre parte di ciò che facciamo e che abbiamo sempre fatto. Volevamo renderlo riconoscibile».

Un lavoro straordinario che sublima i contenuti del fare moda e rida’ statura al concetto di eleganza nella sua radice etimologica, dal latino eligere, scegliere. Scegliere anche di alimentare la conoscenza e lo studio della genesi degli abiti a partire dalla grammatica dei tessuti.

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Antonella Matarrese