Kiss: l'ultimo concerto di sempre in pay-per-view
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Kiss: l'ultimo concerto di sempre in pay-per-view

Il 2 dicembre al Madison Square Garden di New York si conclude dopo cinquant'anni e 100 milioni di album venduti l'avventura della band in maschera

Mancano pochi giorni: i Kiss sono ormai a un passo dal ritiro definito dalle scene. L'atto finale andrà in scena al Madison Square Garden di New York il 2 dicembre, a pochi isolati da dove la storia della band in maschera è iniziata cinquant'anni fa. Lo show sarà visibile in pay-per view.

Dei membri originali del gruppo sono rimasti Paul Stanley e Gene Simmons, mentre Ace Frehley e Peter Criss sono da stati rimpiazzati da Tommy Thayer ed Eric Singer.

Stando a quanto dichiarato da Simmons in una recente intervista Rolling Stone i due ex non saliranno su palco per il saluto finale. «Li ho contattatii personalmente per coinvolgerli, ma mi hanno risposto "no"». Diatribe a parte, quella dei Kiss è stata una vicenda unica nel contesto de rock and roll made in Usa: stroncati quasi sempre dalla critica, ma venerati da un esercito di fan fedeli quanti impermeabili alle critiche della stampa.

Oltre i pregiudizi, i Kiss hanno sempre avuto dalla loro parte quella di essere abili songwriter (in particolare Stanley) e alcuni loro album sono infinitamente migliori dei dischi di band molto meno maltrattate dalla stampa specializzata. Piaccia o meno, Creatures of The Night, Destroyer, Revenge e persino il loro album flop,The Elder sono dei classici. Certo The Elder, ipotetica colonna sonora di un fantomatico film mai realizzato, è uno shock sonoro, tra archi, pianoforti, ballate epiche e lampi di progressive rock. Per non parlare dei pezzi scritti in collaborazione con Lou Reed, quanto di più artisticamente lontano ci possa essere. dal mondo dei Kiss.

Persino i due album dal sapore "disco", Dynasty (quello di I was made for lovin'you) e Unmasked sono assolutamente godibili e in fondo anche il disco della reunion in maschera a fine anni Novanta, Psycho Circus, è tutt'altro che male. Non foss'altro per la sontuosa title track e il fulminante pezzo conclusivo Journey of 1000 years. Poi, ancora, l'album solista di Paul Stanley del 1978, un disco praticamente perfetto, un manifesto della via americana al rock and roll. Un gioiello pesantemente sottovalutato, ma che ancora oggi suona come un "classico" del suo genere.

Ma ora tutto questo è storia: l'avventura dei Kiss sta per finire e per chi fosse curioso di scoprirli o riscoprirli c'è una ricca discografia, anche live, a cominciare dal leggendario e adrenalinico Alive!. Era il 1975...

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Gianni Poglio