Come Diana e Grace Kelly nessuna, ma quale principessa fa sognare di più?
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Come Diana e Grace Kelly nessuna, ma quale principessa fa sognare di più?

Le possibili eredi: Kate Middleton, Rania di Giordania, Letizia di Spagna, Charlene di Monaco, Masako del Giappone, Mary di Danimarca, Victoria di Svezia e Mette Marit di Norvegia

Diana Spencer e Grace Kelly, due miti inarrivabili: sono ormai trascorsi 15 anni dalla morte di Lady D e a metà settembre saranno 30 primavere della scomparsa della principessa di Monaco. Nel frattempo sono successe molte cose nel mondo delle teste coronate, ma ancora manca qualcuna che abbia saputo avvicinarsi al loro particolarissimo mix di fascino, bellezza e capacità di suscitare l'ammirazione e l'affetto della gente.

Non che Rania di Giordania, Kate Middleton d'Inghilterra o Letizia Ortiz di Spagna difettino di qualità, anzi. E lo stesso vale per le colleghe Charlene (Monaco), Masako (Giappone), Mary (Danimarca), Victoria (Svezia) e Mette Marit (Norvegia). Solo che Diana e Grace facevano sognare di più, anche se è arduo capire esattamente perché.

Le nuove principesse sono spesso magrissime (pure troppo) ed elegantissime, con un occhio più fresco rispetto alla tradizionale moda di sangue blu.
Sono più indipendenti e la maggior parte di loro ha abbandonato una carriera brillante per entrare a far parte della nobiltà. Ma il "lavoro" di principesse è tutt'altro che semplice: si chiede loro di essere, come dice lo storico britannico Andrew Roberts, "un bastione di stabilità in un'epoca in cui i valori sociali e morali sono mobili, incerti". E devono farlo dando alla monarchia un volto più schietto, meno velato dal protocollo. Senza scordare che "una principessa vive in uno stato di giustificazione permanente. Deve mostrare di non essere inutile. Deve fare più degli altri": parola di Carolina di Monaco (citata nel libro "Dio salvi le regine!", di Enrica Roddolo: lettura consigliata ai fan dei reali).

AP Photo/Matthias Schrader

Mette Marit Tjessem Hoiby, moglie di Haakon di Norvegia
Niente di più lontano dall'austera nobiltà: mamma single, un passato selvaggio alle spalle (per sua stessa ammissione), un ex dietro le sbarre perché spacciava ai rave. Ma Haakon non sente ragioni, Mette Marit si dimostra tostissima e il loro matrimonio, nel 2001, è salutato come il primo, autentico sposalizio d'amore del nuovo millennio. Oggi la principessa è una delle colonne dell'organizzazione non governativa Save the Children ed è adorata dai Norvegesi.
(Nella foto: Mette Marit sugli spalti delle Olimpiadi di Londra 2012, mentre fa il tifo per la squadra norvegese femminile di pallamano)

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Aldo Fresia

Scrivo di cinema e videogame. Curo e conduco la trasmissione radiofonica Ricciotto.

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