L'album del giorno: Pink Floyd, Atom Heart Mother
Atom Heart Mother - Pink Floyd
Musica

L'album del giorno: Pink Floyd, Atom Heart Mother

Indimenticabile anche per l'iconica copertina, che ritrae semplicemente una mucca al pascolo, il disco progressive dei Floyd è dominato dalla leggendaria suite di 23 minuti, tra musica sinfonica e rock

Atom Heart Mother, pubblicato il 10 ottobre 1970, è uno degli album dei Pink Floyd più amati dai fan del primo periodo, quello, per intenderci, prima del kolossal The dark side of the moon che ha reso la band inglese famosa in ogni angolo del pianeta. Indimenticabile anche per l'iconica copertina, che ritrae una mucca al pascolo, la placida frisona Lulubelle III, Atom Heart Motherdeve il suo titolo a una notizia di cronaca dell'Evening Standard su una donna incinta, tenuta in vita da uno stimolatore cardiaco atomico.

Eppure l'album, nonostante l'assoluto valore di alcuni brani, è forse oggi il meno amato dagli stessi Floyd: Gilmour lo ha definito "spazzatura: all'epoca avevamo davvero esagerato a raschiare il fondo del barile", mentre Waters ha dichiarato sprezzante che adesso non suonerebbe dal vivo un brano di Atom Heart Mother neanche per un milione di sterline. In realtà i brani If e Fat Old Sun sono entrati qualche volte nella scaletta dei live solisti sia di Waters che di Gilmour. Per fortuna, aggiungiamo noi.

Viene considerato universalmente l'album progressive dei Pink Floyd per l'epica suite Atom Heart Mother, geniale commistione tra musica sinfonica e rock scritta in buona parte dal compositore irlandese Ron Geesin, al quale il gruppo consegnò un demo con base ritmica e linee base di tastiere e chitarra. Geesin aveva già lavorato con Waters (suo amico personale, nonché compagno di golf) alla colonna sonora Music for the body, un documentario sul corpo umano prodotto dalla BBC.

Fu fondamentale per portare a termine la registrazione l'apporto del direttore del coro classico,John Aldiss, che prese in mano la situazione e aiutò la band a dare la forma definitiva al brano, che ebbe una genesi lunga e travagliata. Il brano, intitolato originariamente The amazing pudding, fu provato dal vivo il 18 gennaio 1970 al Croydon Town Hall di Londra, e qualche giorno dopo, il 23 gennaio 1970, al Theatre Des Champe Elysèes di Parigi.

Le registrazioni si tennero nei leggendari studi della EMI ad Abbey Road sotto la guida del produttore Norman Smith, con Peter Brown e Alan Parsons come tecnici del suono. Una delle esperienze musicali più emozionanti che potete fare è ascoltare con la massima attenzione e senza interruzioni, meglio se con un impianto hi-fi adeguato e con cuffie professionali, i 23 minuti della suite di Atom Heart Mother, che occupa interamente il lato A del 33 giri, suddivisa in 6 movimenti, alternando melodie eleganti, potenza sinfonica e dissonanze disturbanti, fino al gran finale.

Sebbene le parti strumentali siano predominanti, sono davvero memorabili anche gli interventi del coro, i cui fonemi drammatici e ricchi di pathos sono inseriti in funzione orchestrale. Atom Heart Mother, con i suoi fiati epici e barocchi, affascinò anche Stanley Kubrick, che cercò in tutti i modi di inserirla come commento sonoro di Arancia Meccanica, ma, per colpa di una furibonda lite con Roger Waters, non se ne fece più nulla.

La malinconica If, costruita su semplice arpeggio di chitarra di sapore folk, è una delle canzoni più delicate tra quelle composte da Roger Waters, sulla scia di tesori come Julia Dream e Crying Song. La bucolica Fat Old Sun, con la sua atmosfera sognante, è tutta farina del sacco di David Gilmour, che qui canta con grande partecipazione emotiva, fino al lungo e pregevole assolo di chitarra nel finale.

Summer '68 è una perla pop-prog gioiosa e malinconica al tempo stesso, che rievoca un fugace e intenso amore estivo, dominata dal pianoforte del mai troppo lodato Richard Wright, il principale architetto del suono Pink Floyd, e dagli stessi fiati pomposi che ritroviamo nella suite di Atom Heart Mother. Il brano meno memorabile dell'album è Alan's Psychedelic Breakfast, i cui suoni ambientali, tra uova che friggono e richieste di marmellata, non sono altro che le registrazioni di uno dei roadie dei Pink Floyd, Alan Stiles (già immortalato nel retrocopertina di Ummagumma), mentre si preparava la colazione nella cucina del batterista Nick Mason: ecco spiegato il titolo del brano.

La struttura del disco, con una lunga suite su una facciata e canzoni più brevi sull'altra, verrà ripresa anche nel successivo Meddle del 1971. I Pink Floyd, per la cover di Atom Heart Mother, volevano qualcosa di estremamente ordinario, del tutto opposto all'immaginario psichedelico degli album precedenti.

Dopo che gli fu bocciata inizialmente l'idea di un uomo che si tuffa in una piscina vuota, Storm Thorgerson dello studio Hipgnosis, su suggerimento di un suo amico, uscì dalla città e, non appena arrivato in campagna, fotografò la prima mucca che incontrò, Lulubelle III, che divenne inconsapevolmente la frisona più famosa della storia del rock. A rendere la cover ancora più suggestiva ed enigmatica, non erano stampati su di essa né il nome del gruppo, né il titolo dell'album: una scelta che lasciò di stucco LG Wood, il boss della EMI, che vagliava personalmente tutte le copertine degli album. Atom Heart Mother raggiunse il primo posto della classifica inglese, mentre non riuscì ad entrare nei primi 50 posti di quella americana, arrivando però, con il tempo, a vendere milioni di copie in tutto il mondo.

Un album collettivo e democratico, con un brano composto a testa (Mason a parte), che conferma ancora una volte come i Pink Floyd abbiano fatto le cose migliori quando, nonostante i litigi e le diversità caratteriali, sono riusciti a lavorare in perfetta simbiosi artistica, mettendo la musica prima dei loro ego.

Pink floyd - Atom Heart Mother Tour. Germany And Japan 1970. HDwww.youtube.com

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Gabriele Antonucci