L'album del giorno: The miseducation of Lauryn Hill
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L'album del giorno: The miseducation of Lauryn Hill

Il solo e unico capolavoro dell'ex voce femminile dei Fugees ha vinto 5 Grammy Awards e ha venduto 18 milioni di copie nel mondo, trascinato dai singoli Doo Wop (That Thing), Ex-Factor ed Everything Is Everything

Alla compianta Amy Winehouse sono bastati due soli album di inediti, Frank e Back to black, per entrare di diritto nella storia della musica soul, e non solo. Lauryn Hill ha fatto perfino di meglio, grazie al solo e unico capolavoro The Miseducation of Lauryn Hill del 1998, vincitore di 5 Grammy Awards con 18 milioni di copie vendute nel mondo, a meno di non considerare come secondo album l'intenso live Mtv Unplugged No. 2.0., durante il quale incantò il pubblico degli studi MTV di Times Square con il solo ausilio di una chitarra, che, però, era un disco basato prevalentemente su cover in chiave acustica.

La cantante di East Orange, che ha avuto cinque figli da Rohan Marley, figlio dell'indimenticabile re del reggae, ha fama di personaggio dal carattere assai difficile e problematico (un addetto ai lavori ci ha confidato un giorno che "è più ingestibile di Loredana Bertè"). Lauryn ha avuto diversi problemi negli ultimi anni, non ultimi quelli con la giustizia (è stata in prigione nel 2012 per evasione fiscale): non si contano le volte in cui ha annullato i concerti all'ultimo momento per non meglio precisati "motivi di salute" o in cui si è presentata con grande ritardo sul palco, mentre nessuno mette in dubbio le sue straordinarie doti di interprete, eccellente sia nel cantato che nel rap. Quel mix tra talento purissimo, forte carattere e attenzione particolare ai temi sociali l'ha fatta accostare dai critici sia a Nina Simone, artista con la quale condivide numerose affinità e a cui ha dedicato ben 5 brani nell'imperdibile album-tributo Nina Revisited…A Tribute to Nina Simone del 2015, che alla regina del soul Aretha Franklin, per la quale ha scritto e prodotto nel 1997 il singolo della rinascitaartistica A Rose Is Still a Rose.

Dopo il successo trionfale di The Score con i Fugees nel 1996, uno degli album hip hop più venduti di sempre con 17 milioni di copie, le aspettative per il suo album di debutto erano altissime. Nel 1997 accadono diversi fatti che influenzano i temi delle nuove canzoni: la relazione sentimentale tra Lauryn e Wyclef Jean naufraga definitivamente, mentre la cantante del New Jersey conosce Rohan Marley, figlio di Bob, e ad agosto nasce il primogenito Zion David, fortissimamente voluto nonostante le pressioni esterne per farle evitare la maternità, in un periodo fondamentale della carriera dell'artista, allora ventiduenne. L'album, composto, arrangiato e prodotto dalla cantante, fu iniziato nei Chung King Studios di New York, definiti "gli Abbey Road dell'hip hop", per essere poi completato in Giamaica, nei Tuff Gong Studios di Kingston costruiti da Bob Marley. «Quando ho iniziato a registrare nel New Jersey e a New York, molte persone mi davano vibrazioni negative -ha dichiarato Lauryn- Volevo un posto dove ci fossero buone vibrazioni, dove sarei stata in famiglia, e questo era Tuff Gong. Molti membri della famiglia Marley erano presenti in studio durante le sessioni di registrazione, tra cui Julian Marley, che ha aggiunto alcuni elementi di chitarra per Forgive Them Father». La Columbia avrebbe voluto affiancarle RZA del Wu-Tang Clan come produttore, ma la cantante, dal carattere notoriamente poco accomodante, fu irremovibile: «È il mio album. Chi, meglio di me, può raccontare la mia storia?».

Visto il risultato finale, davvero eccellente, è difficile darle torto.The Miseducation of Lauryn Hill, intervallato da diversi skit che richiamano una lezione scolastica intorno al concetto di amore, è considerato ancora oggi uno dei vertici del neo-soul, genere che ha avuto negli anni Novanta come suoi alfieri anche Erykah Badu, D'Angelo,Mary J Blige e Angie Stone e che tiene insieme, in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, l'hip hop, l'r&b e il soul. Pubblicato il 25 agosto del 1998, il disco, le cui tematiche spaziano dalla maternità all'amore, dalle relazioni (compresi alcuni dissing nei confronti dei suoi ex colleghi Fugees) alle delusioni passando per il rapporto con Dio, è stato promosso dai tre singoli Doo Wop (That Thing), Ex-Factor ed Everything Is Everything, poi divenuti anche video musicali. Fin dalla copertina, che riprende lo stile grafico di Burnin' dei Wailers, è evidente l'omaggio al suocero Bob Marley, reso ancora più esplicito nella reggaeggiante Forgive them father, dove Lauryn dimostra di essere una rapper straordinariamente dotata, al pari livello di Missy Elliot. Lo stesso può dirsi per il primo brano Lost Ones, caratterizzato da una base scarna e potente, dove l'artista del New Jersey rivela tutto il suo funambolismo metrico. La successiva Ex-Factor, una morbida ed emozionate ballad rivolta all'ex-compagno Wyclef Jean, mostra mirabilmente la sua anima soul.

Carlos Santana impreziosisce To Zion con l'inconfondibile tocco della sua chitarra latina, mentre il testo racconta senza filtri di come tutti consigliavano alla cantante di abortire, in modo da concentrarsi sulla sua carriera in forte ascesa, e di come, invece, non si sia mai pentita di essere diventata madre allora: «L'unico nome che mi è venuto è stato Zion -ha dichiarato Lauryn- Questo bambino mi ha liberato dalla mia siccità emotiva e spirituale. Quando è nato mi sono sentita come se fossi nata di nuovo anch'io». L'amica Mary J. Blige presta la sua calda voce in I Used To Love Him, mentre il mai troppo lodato D'Angelo duetta con lei nella romantica e platonica Nothing Even Matters, un duetto che rinverdisce i fasti della collaborazione tra Roberta Flack e Donny Hathaway: «Volevo fare una canzone d'amore, alla Roberta Flack & Donny Hathaway, e dare alle persone un approccio umanistico per amare di nuovo, senza tutta la fisicità e la sessualità manifesta». Obiettivo perfettamente riuscito. Final Hour contiene i samples di 1999 di Prince e Week-End di Cox Orange, mentre il singolo che ha anticipato l'album, la spettacolare Doo Wop (That Thing), vincitrice di due Grammy per la migliore canzone r'n'b e la migliore performance vocale r'n'b femminile grazie alla suo perfetto mix tra hip hop e r&b anni Cinquanta, campiona Together Let's Find Love dei The 5th Dimension. Un allora giovane e sconosciuto John Legend suona il coinvolgente riff di piano di Everything is everything, una canzone ricca di groove e di orgoglio black. Superstar è una sorta di rielaborazione r&b della leggendaria Light My Fire dei Doors, mentre come ghost track dell'album troviamo una splendida reinterpretazione di Can't Take My Eyes Off Of You (più volgarmente conosciuta come "I love you baby"), scritta da Bob Crewe e Bob Gaudio per Frankie Valli, anche se probabilmente sono ancora più conosciute le versioni disco di Gloria Gaynor e dei Boys Town Gang, cantata qui con inediti colori gospel e reggae.


Lauryn Hill - Nothing Even Matters feat. D'Angelowww.youtube.com


The Miseducation of Lauryn Hill non è solo una delle vette del movimento neo-soul, ma un vero e proprio classico della musica mainstream degli ultimi trent'anni, un album così perfetto che la cantante non ha avuto ancora il coraggio di pubblicare, ventidue anni dopo, un seguito per la paura di sfigurare con il suo ingombrante predecessore. Nel 2015 The Miseducation of Lauryn Hill è stato ritenuto «culturalmente, storicamente o esteticamente significativo» da parte della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America e selezionato per essere incluso nel Registro Nazionale delle Registrazioni. Lauryn Hill è un'artista che, se riesce a far pace con i fantasmi del suo turbolento passato, non ha ancora oggi rivali per voce, songwriting, intensità ed esplosività sul palco.

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Gabriele Antonucci