Grammy Awards 2021
Taylor Swift / Ansa
Musica

Grammy Awards, la notte rosa: perché hanno trionfato Beyoncé, Billie Eilish e Taylor Swift

Tutto come nelle previsioni: pioggia di premi per le icone pop e r&b e qualche sprazzo di ottima musica nelle categorie che di solito non vengono nemmeno citate nelle news...

Una pioggia di premi al femminile, l'assenza di band in grado di lasciare un segno e la quasi definitiva scomparsa del rock: in estrema sintesi, la notte dei Grammy allo Staples Center di Los Angeles, semideserto per gli effetti della pandemia, ha certificato lo stato attuale della musica mainstream.

Beyoncé più che una popstar è ormai un'istituzione dell'industria musicale americana. Con i tre premi conquistati la scorsa notte, Queen Bey ha infranto ogni record portando a 28 il numero di statuette conquistate da inizio carriera ad oggi. Ha vinto il premio per il miglior video musicale con Brown Skin Girl, quello per «la migliore performance rap» e «migliore canzone rap» con Savage insieme a Megan Thee Stallion e quello per la migliore performance R&B con Black Parade. Per il video di Brown Skin Girl un Grammy è andato anche alla figlia di Beyoncé e Jay-Z, Ivy Carter di nove anni, presente nel clip. Un trionfo di famiglia nel segno di un rapporto solidissimo con la American Recording Industry. In fondo c'entra sempre lei anche per la vincitrice della categoria Best New Artist, ovvero Meghan Thee Stallion, considerata da molti la nuova Beyoncé.

Detto questo, quella di Black Parade non era certo la miglior performance r&b dell'anno. Ma ai Grammy non vincono quasi mai i migliori... Non era il miglior disco dell'anno Folklore di Taylor Swift, che conquista la sua terza statuetta nella categoria Album Of The Year eguagliando i record di Frank Sinatra, Paul Simon e Stevie Wonder. Miss Swift ha conquistato Grammy con album di puro pop per le masse e adesso passa all'incasso con il disco "indie" della sua carriera, Un mix di ballad romantiche nel segno del folk con qualche accenno timido di rock. Ripetiamo: non era il miglior disco dell'anno, ma di sicuro l'album più interessante della sua carriera.

Harry Styles, ex One Direction, si aggiudica la Best Pop Solo Performance con Watermelon Sugar. Styles ha talento ed è un grande performer con un repertorio di canzoni ben scritte e ben prodotte. Trionfo meritato. Dua Lipa, un'altra icona generazionale di riferimento non poteva certo restare a bocca asciutta, ed allora ecco per lei l'ambito premio nella categoria Best Pop Vocal Album con Future Nostalgia.

Nella fondamentale categoria Record Of The Year la statuetta va a Bilie Eilish, con Everything I Wanted. Un premio che certifica la posizione della Eilish nella scena musicale contemporanea. Per i ragazzi nati dopo il 2000 lei è punto di riferimento, quella che forse meglio di tutti riesce a definire il sound di una generazione che non hai mai messo un cd nel lettore. Anche in questo caso di canzoni migliori della sua ce n'erano a pioggia, ma il il Grammy di questa notte è un riconoscimento al talento indiscutibile di una giovane performer che nei prossimi anni potrebbe riservare sorprese.

Canzone dell'anno è I can't breathe di H.E.R, evidentemente ispirata alla morte di George Floyd, morto a Minneapolis nel maggio del 2020 durante un fermo di polizia durante il quale un agente gli ha schiacciato il collo con un ginocchio per diversi minuti.

Se parliamo di musica vera, perché ai Grammy c'è anche quella, allora non si può prescindere da Thundercat, bassista e polistrumentista fenomenale, trionfatore nella categoria Best Progressive R&B Album con It is what it is, un piccolo gioiello tra funk, space jazz e fusion. Spettacolare anche il disco, Trilogy 2, vincitore nell'ambito Best Jazz Instrumental Album. Un capolavoro firmato dal compianto Chick Corea con Christian McBride e Brian Blade. E, infine, nella sezione Best Arrangement, Instruments and Vocals, la vittoria va a He Won't Hold You diJacob Collier, un fuoriclasse british classe 1994. E, infine, terzo Grammy Award per il leggendario Fantastic Negrito, vocalist e chitarrista che conquistato la statuetta nella categoria Best Contemporary Blues Album con Have you lost your mind yet?

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Gianni Poglio