Lo scandalo Volkswagen in Borsa: i titoli che rischiano di più
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Economia

Lo scandalo Volkswagen in Borsa: i titoli che rischiano di più

Il settore auto potrebbe restare ancora sotto pressione per un inasprimento dei controlli. Ma c'è ottimismo su alcune azioni come quelle di Fca

Chi sarà il prossimo? E' un interrogativo che serpeggia da ieri tra gli operatori di borsa dopo lo scandalo “Diesel Gate”, che ha visto il gruppo Volkswagen finire sotto accusa. La vicenda che sta riempiendo le pagine di tutti giornali potrebbe costare alla casa tedesca ben 18 miliardi di euro (tra multe e cause civili) e rischia di affossare per lungo tempo i titoli di tutto settore auto. La comunità finanziaria teme infatti che, oltre a Vw, altri produttori di veicoli diesel possano essere coinvolti nello scandalo, nonostante le rassicurazioni giunte delle ultime ore dai diretti interessati. Nello stesso tempo, però, se la vicenda rimanesse relegata al solo gruppo Volkswagen, le azioni di alcune case automobilistiche potrebbero invece trarre beneficio dal clamoroso passo falso della società tedesca. Oggi, dopo i crolli di ieri, i titoli del settore auto stanno rimbalzando e la stessa Volkswagen guadagna quasi 4 punti percentuali in tarda mattinata. Come andranno a finire le cose? Per farsi un'idea sugli scenari possibili, ecco di seguito una panoramica sui giudizi degli analisti riguardo ai maggiori titoli del comparto automobilistico.

Volkswagen

Dopo le clamorose ammissioni di ieri sul taroccamento dei software che monitorano le emissioni di co2, le case d'affari hanno iniziato a voltare le spalle a Volkswagen: gli analisti di Kepler Cheuvreux, che fino a poco tempo fa avevano un rating buy (comprare) sulle azioni della società tedesca, hanno abbassato il giudizio a hold (tenere nel portafoglio). Nel breve termine, i titoli sembrano ancora ad alto rischio. Stesso discorso per i bond di scadenza quinquennale, le cui quotazioni sono colate a picco, facendo salire i rendimento oltre il 4,5%.

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Fca

Sui titoli casa automobilistica guidata da Sergio Marchionne, alcune case d'affari restano ottimiste. Se lo scandalo diesel gate restasse circoscritto a Volkswagen, Fca potrebbe beneficiare della debolezza dei tedeschi. Di conseguenza, alcune case d'affari hanno confermato la propria raccomandazione di acquisto sul titolo della società italo-americana. E' il caso di Banca Imi che ha un rating buy sulle azioni Fca, con prezzo obiettivo (target price) di 18,43 euro, contro le quotazioni attuali di circa 12 euro. Stesso discorso per Banca Akros che consiglia di comprare i titoli del gruppo di Sergio Marchionne con un target price di 18,65 euro. Per entrambe e case d'affari, il passo falso di Volkswagen potrebbe accrescere il ruolo sul mercato di Fca, che è da tempo alla ricerca di un potenziale partner (si parla da mesi di General Motors). In particolare, secondo Banca Imi, un aumento dei controlli sui veicoli diesel potrebbe provocare una crescita dei costi nel comparto auto e spingere le maggiori società del settore a dar vita ad alleanze e aggregazioni, che naturalmente regalerebbero subito appeal ai titoli.

Leggi anche: Scandalo Volkswagen, le conseguenze su Fca

Peugeot Citroen

La casa francese, come molti concorrenti, ha un business particolarmente esposto nel mercato del diesel, dove si concentra il 33% delle vendite del gruppo a livello globale. C'è dunque un elemento di incertezza anche per il titolo di Peugeot Citroen che, tuttavia, ha da poco ricevuto le lodi di Goldman Sachs e Jp Morgan. La due case d'affari americana statunitensi hanno infatti raccomandato l'acquisto del titolo, fissando un prezzo-obiettivo tra 22 e 27 euro, dalle quotazioni attuali di appena 13 euro.

Bmw

Le azioni della casa tedesca restano tra le preferite di alcune importanti case d'affari come per esempio Barclays, che invece ha un rating neutrale sull'intero comparto auto. Resta da capire quali saranno le implicazioni dello scandalo diesel gate su tutto settore automobilistico. Gli analisti di Barclays ritengono che sia ancora troppo presto per fare valutazioni. Tuttavia, se la vicenda rimanesse limitata al solo gruppo Volkswagen, Bmw potrebbe essere tra i principali concorrenti ad avvantaggiarsene, vista la sua forte presenza nel mercato dei veicoli diesel, che rappresentano il 38% della sua produzione.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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