Bitcoin, il futuro della moneta elettronica
Economia

Bitcoin, il futuro della moneta elettronica

Scettici contro entusiasti: opinioni a confronto

Dopo aver capito che cos'é BitCoin , quanto vale e come si può spendere, prima di buttarsi in questo business apparentemente molto remunerativo, gli aspiranti bit-milionari farebbero bene a consultare qualche economista, le cui opinioni potrebbero aiutarli a districarsi meglio nel nuovissimo mondo delle monete elettroniche e dei guadagni facili.

Panorama.it ha consultato una decina di esperti, scoprendo che...

1) La maggior parte di loro, indipendentemente dal fatto che fossero docenti universitari o analisti finanziari, non aveva mai sentito parlare di BitCoin. Chi invece ha sorriso alla domanda "quale futuro per le monete elettroniche?", ha ammesso di aver letto qualcosa sull'argomento nelle ultime settimane, le stesse in cui il valore della "magica" valuta è prima triplicato e poi si è ridotto del 50% in una manciata di ore.

2) In tanti hanno definito BitCoin un "fenomeno mediatico", un argomento che giornali e social network hanno sfruttato per cavalcare (ed esasperare) l'insoddisfazione e la disillusione per il modo in cui la comunità internazionale (non) ha gestito la crisi finanziaria globale.

3) Qualcuno crede che BitCoin sia ora di moda, e proprio per questo un fenomeno ben poco significativo. Altri sono convinti rappresenti una pericolosa bolla speculativa, destinata ad esplodere in tempi rapidissimi.

4) Quasi nessuno se la sente di esprimere un'opinione in merito al futuro di BitCoin. Per un semplice motivo: il fatto che sia gestita da qualcosa di estraneo rispetto a popoli e governi, la rete, e comunque non direttamente influenzabile, annulla la possibilità di elaborare statistiche o stime affidabili.

5) I più scettici (e Paul Krugman rientra in questa categoria) sono convinti che il successo di BitCoin testimoni l'incapacità della popolazione di rendersi conto che il valore del denaro è direttamente proporzionale alla volontà di altre persone di utilizzarlo come mezzo di scambio. Chiarendo che, oggi, la finanza internazionale non ha bisogno di rimpiazzare monete e banconote, ma di risolvere gli squilibri che si sono creati al suo interno. Sottolineando implicitamente che non sarà BitCoin ad aiutare il mondo ad uscire dalla crisi.

6) I meno scettici, dopo aver confermato che questa valuta virtuale ha, sulla carta, il pregio di eliminare i costi di transazione e di evitare i picchi di inflazione, si sono chiesti come reagirebbero gli utenti se a gestirla fosse non più un database anonimo ma un governo. Sottintendendo che, forse, l'amore per BitCoin sia più il frutto della scarsa fiducia nell'attuale sistema finanziario piuttosto che la diretta conseguenza di valutazioni economiche serie.

7) Per quanto persino i bit-entusiasti non siano in grado di prevedere come potrà strutturarsi ed evolversi il mercato delle monete elettroniche nei prossimi dieci anni, è difficile per loro nascondere la convinzione che BitCoin sia destinato a stravolgere il modo in cui i soldi vengono spesi e risparmiati. Eppure, anche loro mettono in guardia gli utenti in cerca di guadagni facili. Ricordando che tutti i movimenti in BitCoin, checché ne dicano presunti esperti e bit-milionari, sono e rimarranno a lungo ad altissimo rischio.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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