Da Mario Draghi a Maria Cannata, i protagonisti dell'economia nel 2012
Manager, imprenditori, banchieri e politici. Gli uomini e le donne che hanno fatto parlare di sé negli ultimi 12 mesi
Un banchiere centrale, un ministro molto contestato e un sindacalista in ascesa. E poi manager e imprenditori di fama, oltre a qualche nome poco noto al grande pubblico. Sono questi i personaggi che hanno segnato i fatti dell'economia italiana e internazionale durante il 2012. Ecco di seguito un breve racconto delle loro “gesta”.
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1. MARIO DRAGHI. Il protagonista assoluto del 2012 è indubbiamente lui: il presidente della Banca Centrale Europea, primo italiano a ricoprire questo ruolo. A pochi mesi di distanza dal suo insediamento (avvenuto a fine 2011), Draghi è riuscito quest'anno in un'impresa che a molti sembrava pressoché impossibile: il varo di un piano anti-spread per salvare l'euro, che ha isolato in tutto il continente le posizioni della banca centrale tedesca, la Bundesbank, strenua oppositrice di qualsiasi aiuto finanziario ai paesi in difficoltà, basato sugli acquisiti dei titoli di stato. E' stato un grande successo, quello di Draghi, che forse rimarrà nella storia.
2. ELSA FORNERO. Nel mondo politico, a sinistra come a destra, la amano in pochi. Qualunque cosa si pensi di lei, però, non si può negare che l'energico ministro del welfare sia stata uno dei protagonisti delle cronache economiche del 2012, almeno in Italia. Le due più importanti misure varate dal governo Monti, cioè la riforma delle pensioni e quella del lavoro, portano proprio la firma di Elsa Fornero e faranno discutere l'opinione pubblica anche nel 2013.
3. MAURIZIO LANDINI. Il battagliero segretario della Fiom, la federazione dei metalmeccanici iscritti alla Cgil, ha digerito la sconfitta subita nel 2011 alla Fiat, con la firma del contratto aziendale che lo ha messo in minoranza. Nel 2012, Landini è stato ancora protagonista delle cronache sindacali, con dure battaglie contro la riforma del lavoro, contro l'ultimo accordo sulla produttività e contro il nuovo contratto dei metalmeccanici. Spesso, il segretario della Fiom ha rubato la scena persino alla segretaria della Cgil, Susanna Camusso, e qualcuno lo ha indicato addirittura come futuro leader della sinistra, benché lui neghi nel modo più assoluto di avere questa ambizione.
4. MARTIN WINTERKORN. Mentre il mercato europeo dell'auto sta vivendo una vera e propria Caporetto, il gruppo Volskswagen guidato dall'amministratore delegato Martin Winterkorn è riuscito ad aumentare il proprio giro d'affari del 10% su base annua, grazie alle esportazioni in Cina e nei paesi emergenti. Ora, la casa automobilistica tedesca sta per mettere in campo un piano di investimenti da 50 miliardi di euro in 3 anni e ha da poco annunciato una buona notizia per i dipendenti: gli stipendi dei lavoratori interinali verranno equiparati a quelli di chi è assunto in maniera stabile.
5. BRUNELLO CUCINELLI. La sua è stata l'unica società a quotarsi a Piazza Affari nel 2012, con un risultato da record, almeno per questi tempi: il titolo ha guadagnato infatti quasi il 70% dal giorno del collocamento. Ma Brunello Cucinelli , titolare dell'omonima azienda produttrice di abbigliamento in cachemire, quest'anno ha fatto parlare di sé anche per altri due motivi: una crescita del 15% per il fatturato della società nei primi 9 mesi del 2012 (nonostante la crisi) e il “regalino” che l'imprenditore tessile ha deciso di fare ai propri dipendenti, assegnando loro un premio straordinario di oltre 6mila euro a testa.
6. GIORGIO SQUINZI. Ha conquistato nel marzo scorso la guida di Confindustria, vincendo di misura la sfida con Alberto Bombassei. Giorgio Squinzi non ha partecipato alle trattative sulla riforma del lavoro, gestite dall'ex-presidente Marcegaglia, ma, nel novembre scorso, ha firmato il primo importante accordo della sua gestione: quello sulla produttività del lavoro, dove ha incassato il no della Cgil, ottenendo però il via libera delle altre sigle sindacali e delle maggiori organizzazioni imprenditoriali.
7. ALBERTO BOMBASSEI. Dopo aver perso la sfida per guidare Confindustria, il presidente del gruppo Brembo si è subito consolato, ricevendo il prestigioso titolo di “imprenditore dell'anno” dalla società di revisione e consulenza Ernst&Young. Bombassei, secondo la giuria che gli assegnarto il premio, ha “consolidato e rinnovato”, un'azienda con oltre 50 anni di storia. A fine 2012, il gruppo Brembo dovrebbe chiudere l'esercizio con una crescita a due cifre del fatturato, che supererà gli 1,3 miliardi di euro.
8. TIM COOK. Ha raccolto l'eredità del fondatore di Apple, il defunto Steve Jobs, portando la casa informatica americana a essere l'azienda con in maggior valore in borsa di tutti i tempi (oltre 660 miliardi di dollari). Il 2013 forse non sarà facilissimo per Apple, dopo che il titolo della società ha ricevuto dei giudizi un po' scettici da alcuni analisti, che ora lo ritengono sopravvalutato. Il 2012, però, per Cook è stato indubbiamente un anno d'oro.
9. STEPHANIE ROLLINGS BLAKE. Nella comunità finanziaria, la conoscono in pochi e in Italia quasi nessuno. Ma Stephanie Rollings Blake, sindaco della città statunitense di Baltimora, è stata tra i primi ad accorgersi dello scandalo Libor, il tasso sui prestiti interbancari sapientemente taroccato dai più grandi gruppi finanziari internazionali. L'amministrazione di Baltimora si è infatti costituita parte civile già nel 2011 contro alcune case d'investimento, per aver subito delle perdite a causa di strumenti d'investimento legati proprio al tasso Libor. Visto che oggi lo scandalo sulle manipolazioni dei saggi interbancari sta scoppiando in tutta Europa, i fatti sembrano aver dato ragione alla Blake.
10. MARIA CANNATA. La responsabile del debito pubblico italiano al Dipartimento del Tesoro è un personaggio abituato a lavorare dietro le quinte, che concede poco o nulla ai riflettori della cronaca, compresa quella finanziaria. Ma nel 2012, cioè nell'anno più difficile per i conti dello stato italiano, Maria Cannata è stata senza dubbio una protagonista del mondo economico. Merito della sua gestione oculata delle emissioni di Buoni del Tesoro, dove ha scandito e programmato bene le aste dei titoli, incassando 3 grandi successi: i fortunati collocamenti dei Btp Italia (i nuovi titoli del Tesoro legati all'inflazione) che hanno spopolato tra i piccoli risparmiatori italiani.
Proprio al risparmiatore medio del nostro paese, andrebbe forse assegnato un riconoscimento speciale come undicesimo personaggio del 2012. Mentre le case d'affari straniere non credevano più nei nostri titoli di stato, un esercito di italiani con qualche gruzzoletto da parte sono invece tornati ad acquistare in massa i Buoni del Tesoro, sottraendoli alle mani rapaci della speculazione.