Presidenza Ue, il programma economico di Renzi
Con un discorso di soli 20 minuti, il premier ha iniziato il semestre di guida italiana dell'Unione Europea. L'agenda per rilanciare la crescita
Un intervento di una ventina di minuti, con molti accenni ai principi fondanti dell'Europa unita. E' stato così il discorso di oggi del premier Matteo Renzi al Parlamento di Strasburgo, che ha dato inizio al semestre di presidenza italiana dell'Ue. Nelle parole del presidente del consiglio, c'è stato poco spazio per i dettagli tecnici del programma economico, che sono stati liquidati facendo accenno a un documento che verrà presentato a breve.
A dire il vero, l'Italia ha già redatto da mesi, per mano del governo Letta, un documento formale con le linee programmatiche di Roma per riformare l'economia dell'Unione Europea e far ripartire la crescita nel Vecchio Continente. Ecco, di seguito, alcuni contenuti.
TASSE
Tra gli obiettivi già individuati dal governo Letta c'è la riforma dell'Iva con la proposta di una dichiarazione unica standardizzata dell'imposta sul valore aggiunto, valida per tutti i paesi dell'Ue. In programma c'è anche il progetto di favorire lo scambio di informazioni tra i vari paesi del Vecchio Continente, per la lotta all'evasione fiscale.
Il semestre di presidenza italiana dell'Ue coincide con l'avvio la Garanzia Giovani, il piano europeo per abbassare entro il 2017 il tasso di disoccupazione tra chi ha meno di 24 anni. L'obiettivo è rendere permanente questo progetto.
IMPRESE
Sono da tempo in programma iniziative legislative per una migliore tutela dei marchi delle aziende e per il controllo della provenienza dei prodotti (in particolare nel settore alimentare).Tra gli obiettivi italiani, c'è la predisposizione di un programma ad hoc per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese, che rischia di diventare ancor più problematico con i nuovi requisiti patrimoniali delle banche, imposti dalle regole comunitarie.
UNIONE BANCARIA
Negli impegni già presi dal governo Letta c'è anche quello di proseguire sulla strada dell'Unione Bancaria. Il governo di Roma si adopererà per l'avanzamento di questo processo che, almeno formalmente, è già iniziato a partire dagli ultimi mesi del 2013. La vigilanza sui maggiori istituti di credito nazionali finirà in capo alle autorità europee, con un meccanismo che si chiama (Single Supervisory Mechanism – Ssm). Verrà creato un fondo unico europeo che servirà per finanziare i salvataggi delle banche. Si chiamerà Single Resolution Fund (Srf) ed entrerà a regime in maniera graduale.