Gli italiani tornano a risparmiare
CARLO CARINO / Imagoeconomica
Economia

Gli italiani tornano a risparmiare

L'Osservatorio GfK Eurisko - Prometeia: "Si consuma di meno, ma si investe di più per recuperare la ricchezza erosa dalla crisi"

È passata davvero la crisi? Da alcuni segnali sembrerebbe di sì, tanto da spingere gli italiani a rianimare i progetti di risparmio.

Il vicepresidente di GfK Eurisko,Fabrizio Fornezza, che ha presentato la diciottesima edizione dell'Osservatorio sui Risparmi delle famiglie realizzata assieme a Prometeia, lo chiama "effetto Renzi": un miglioramento di 10 punti nella fiducia degli italiani, registrato dall'indice globale di sensazione dei consumatori (Ics) che l'istituto statistico sta elaborando a marzo, anche se al momento "non è possibile prevedere se questa maggiore fiducia si trasformerà in consumi o in risparmio".

Guardando agli scorsi mesi, invece, di certo c'è che, nonostante la crisi e gli stipendi fermi, la propensione al risparmio delle famiglie italiane è aumentata di quasi 1 punto percentuale nel 2013, avvicinandosi nuovamente ai livelli medi dell’area euro, e che molto probabilmente continuerà a crescere nei prossimi tre anni, anche quando il reddito disponibile tornerà ad aumentare, riportandosi così nel 2016 vicino ai livelli del 2009.

Il motivo è presto detto: secondo l'Osservatorio, fino al 2016 gli italiani reciteranno la parte delle formichine, consumando di meno e aumentando poco a poco la quota del proprio reddito da destinare ai risparmi "come risposta di natura precauzionale, in uno scenario ancora molto debole del mercato del lavoro, e con l'obiettivo di ripristinare il valore della ricchezza, finanziaria e immobiliare, erosa durante la lunga crisi".

In questo modo i maggiori flussi di risparmio, che nel prossimo triennio dovrebbero più che raddoppiare (190 miliardi di euro), dovrebbero inoltre contribuire alla crescita delle attività finanziarie con un incremento annuo del 4%, portando così lo stock totale in mano agli italiani dai 3.850 miliardi registrati nel 2013 a 4.330 miliardi nel 2016, una cifra pari a due volte il debito pubblico italiano.

Ma dove hanno investito gli italiani nell'ultimo anno e dove metteranno i loro soldi in futuro?

Nel 2013, si legge nell'indagine, nonostante la profonda crisi economico - finanziaria, gli investimenti si sono indirizzati prevalentemente verso i fondi comuni d'investimento (aumentati dell'1,4%), la cui incidenza sulle attività finanziarie supera l'8%, in linea con la Ue, e i prodotti assicurativi.

Sono calati di oltre il 2%, invece, gli investimenti in obbligazioni di Stato e bancarie, un po' perché rendono poco un po' per il cambio della percezione del rischio di credito sia di emittenti pubblici che privati (detto altrimenti, dopo la crisi dell'Eurozona, i titoli di Stato europei non sono più considerati "sicuri" come una volta), anche se gli investimenti diretti nel debito pubblico e bancario hanno ancora un'incidenza del 16% delle attività finanziarie delle famiglie (e cioè poco meno di un quinto del patrimonio investito).

A spingere invece i risparmiatori a una maggiore diversificazione, aggiunge l'Osservatorio, sono stati anche l’andamento positivo delle borse e i cambiamenti nelle politiche di offerta degli intermediari finanziari.

Nei prossimi tre anni, secondo GfK Eurisko - Prometeia, "dovrebbe proseguire la tendenza in corso alla riduzione della detenzione diretta di titoli, sia pubblici sia privati, che ha raggiunto livelli particolarmente bassi di rendimento, a favore di prodotti di risparmio gestito, fondi comuni e prodotti assicurativi e pensionistici, la cui quota sulle attività finanziarie potrebbe crescere raggiungendo quasi il 29% del totale".

Quanto al tema previdenziale, che interesserebbe 11,7 milioni di italiani (tra dipendenti di aziende private e autonomi), se solo 2 risparmiatori su 10 hanno chiesto di analizzare la propria situazione previdenziale ce ne sarebbero almeno 6 su 10 che sarebbero disposti a passare ai raggi x la propria futura pensione.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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