Mermec, storia di un imprenditore visionario
Economia

Mermec, storia di un imprenditore visionario

VIto Pertosa ha venduto la maggioranza  dell'azienda di famiglia e ha usato i soldi  per sostenere start-up

C’è un caso che mi appassiona in Puglia, che dimostra come si insegue, persegue e si costruisce l’eccellenza. E soprattutto di come si possa trovare il giusto equilibrio tra capitalismo familiare e strumenti finanziari.
Mi riferisco alla MerMec spa di Monopoli (Bari), società storica legata alla famiglia Pertosa e oggi proprietà del fondo italiano Investitori Associati, pluripremiata per l’innovazione tecnologica al Mit di Boston, nella Silicon Valley e in Italia, indicata tra le 30 società europee che sviluppano più innovazione, e appena chiamata in Australia a suon di incentivi ad aprire un centro di ricerca e sviluppo.

La sua forza è sempre stata l’innovazione, che l’ha portata prima a realizzare i migliori sensori elettronici per il trasporto ferroviario, poi le automotrici diagnostiche capaci di interpretare tutto il tracciato, infine un avvenieristico sistema laser per monitorare le vecchie gallerie in pochi secondi e con una precisione infinitesimale.

Ma più che parlare dei traguardi della ricerca MerMec, 100 milioni di fatturato l’anno, è interessante raccontare lo spirito pionieristico di Vito Pertosa, presidente e amministratore delegato, che tre anni fa ha usato i suoi capitali personali per dare vita con circa 6 milioni al fondo Angelo Investments, con cui individua, acquista e sostiene imprese nascenti . Pertosa agisce così: le studia, le sceglie sinergiche al business di Mermec, si assicura la maggioranza della proprietà e non ha intenti speculativi. “Non mi interessa far crescere le imprese per rivenderle. Mi interessa creare occupazione, idee, nuova manifattura”.

Quando si incontra l’economia reale, la sua bellezza pulita riesce sempre a offuscare il fascino un po’ maledetto dell’alta finanza. “Siamo partiti con tre start-up da 20 posti di lavoro e dopo tre anni siamo arrivati a 280 dipendenti. E il mio fondo ha un tasso di resa del 100 per cento a dispetto di chi lamenta un’altissima percentuale di mortalità delle nuove imprese”. Anche Pertosa fa parte della scuola imprenditoriale per cui un servizio web, un’app o un sito non sono novità d’impresa “né sono destinati a rivoluzionare i mercati globali, cose che pure – a dispetto di tutto - è possibile”.

Ed eccone qualche esempio. Il primo successo di Angelo Investments si chiama Blackshape, azienda fondata due anni fa da due giovani nemmeno trentenni: Angelo Petrosillo e Luciano Belviso. Cosa hanno inventato? L’acqua calda, ma alla giusta temperatura: un aeroplano leggero nato per il volo sportivo e già richiesto dalle più importanti scuole di volo nel mondo. “Volevamo costruire la Ferrari del cielo e ci stiamo pian piano riuscendo” racconta Petrosillo. “Usiamo materiali innovativi e leggerissimi che rendono i nostri aerei più veloci, ma allo stesso tempo applicando gli standard richiesti per l’aviazione generale siamo riusciti a costruirli anche più sicuri”. E poi il design, curatissimo. La bellezza italiana. E in due anni sono stati venduti 37 aerei da 200mila euro l’uno. Tutti all’estero.

“Il mio fondo ha poi investito in Sitael, azienda dell’aerospazio e unica italiana presente con la sua tecnologia sulla sonda Curiosity, quella che sta esplorando Marte”, continua a raccontare Pertosa. “E poco dopo abbiamo acquistato Dreamslair, azienda che produce apps per mobile e social gaming. Perché un’azienda digitale? Naturalmente per le potenzialità sinergiche. “Insieme le due aziende hanno sviluppato un sensore e una App per le biciclette, che permette di metterle in comunità e allo stesso tempo di registrare il percorso fatto. Mi sembra attuale: dallo spazio alla vita di tutti i giorni”.

Angelo Investments sta ora valutando l’acquisizione di due nuove aziende, una nel settore ancora dell’aerospazio e un’altra nel mobile e un’operazione sarà certamente conclusa entro l’anno nel nord Italia. “Mi compiaccio del decreto start-up di Corrado Passera, soprattutto perché riuscirò a beneficiare per queste nuove imprese degli sgravi Irap, ma quello che mi atterrisce è nessuno abbia ancora pensato di dare un bel colpo di spugna alla burocrazia ”. Esempio? “L’assegnazione dei fondi del ministero per la Ricerca funziona ancora con la prenotazione cliccando online. I finanziamenti dell’ultimo bando andarono esauriti in meno di quattro minuti. La risposta per la selezione è arrivata dopo due anni”.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

Scrivimi a: antbersani@alice.it

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