Immobili pignorati, è boom: l’altra faccia della crisi
Crescita vertiginosa delle procedure esecutive al Nord. E i notai lanciano le aste telematiche per facilitare la vendita con procedure più rapide
La crisi economica ha tante facce, anche quella degli immobili pignorati a privati o aziende. I dati alla fine del 2012, disponibili solo per alcune città, dimostrano che nel Nord ci sono zone che hanno fatto registrare un autentico boom e la tendenza non sembra modificarsi all’inizio di quest’anno.
Secondo le cifre fornite dal Consiglio nazionale del Notariato, a Verona in un anno c’è stata una crescita del 54,6 per cento, a Brescia del 30,1 e a Reggio Emilia del 21,2. Più contenuta la crescita a Padova, dove rispetto al 2010 l’aumento è stato del 16,4 per cento. Al Tribunale di Reggio Emilia a marzo 2013 erano oltre 2 mila le procedure esecutive immobiliari, ma al Sud la situazione è ancora più pesante e inalterata nel tempo. Al Tribunale di Palermo, per esempio, nello scorso febbraio risultavano 5.545 procedure esecutive, una cifra analoga a quelle degli ultimi tre anni.
I dati più aggiornati del ministero della Giustizia risalgono invece alla fine del 2011 quando le esecuzioni immobiliari pendenti in tutta Italia erano poco più di 241 mila, con un aumento di circa il 10 per cento rispetto all’anno precedente. Un fenomeno sempre più allarmante.
E per facilitare la vendita degli immobili pignorati, il Notariato ha lanciato il progetto «aste telematiche» via web attraverso gli studi notarili, per velocizzare procedure spesso troppo farraginose. Dopo l’esordio a Brescia in gennaio, ne sono previste altre tra il 10 maggio e il 7 giugno per immobili situati a Stintino (Sassari), Trento, Roma e Brescia. In base a una legge del 2010 l’asta telematica, per ora, è possibile solo per le dismissioni di patrimoni pubblici e di enti morali o a seguito di fallimenti, ma quando arriveranno i regolamenti attuativi il raggio d’azione potrà ampliarsi.