Giordano Riello: «Il governo ha distrutto la dignità della formazione»
Economia

Giordano Riello: «Il governo ha distrutto la dignità della formazione»

Accusato di razzismo per aver criticato i bonus fiscali rivolti solo al Sud l'imprenditore spiega la sua ricetta per uscire dalla crisi post Covid

«Sono molto preoccupato per il futuro. Non ci siamo resi conto della gravità della cosa, sia dal punto di vista sanitario che di quello economico. Quando si potrà tornare a licenziare sarà una Caporetto soprattutto per le nostre Pmi, di fatto il 93% del tessuto produttivo del Paese. Serve quindi una svolta politica ed economica. Servono investimenti, serve una visione. Serve un cambiamento rispetto a quanto fatto fino ad oggi».

Giordano Riello, già membro dei Giovani di Confindustria e imprenditore, non usa mezze parole quando analizza il futuro, ormai imminente del nostro Paese alla vigilia di un autunno caldo, anzi caldissimo.

«Sia chiaro - aggiunge - non è pessimismo. Non lo sono, non lo sono mai stato. Anzi. Resto positivo; lo dimostra la volontà mia e di molti imprenditori di investire anche adesso nelle nostre aziende. Certo che il governo...»

Ecco, parliamo di questo governo, delle sue mosse. Per la sua critica al decreto Agosto che prevede agevolazioni fiscali ma solo per le aziende del sud qualcuno le ha dato anche del razzista...

«Una cosa vergognosa, anche perché io stesso ho sangue meridionale nelle vene avendo un genitore pugliese. Quindi che io si razzista è una bugia che si commenta da sola. Questo non cambia il fatto che questa norma sia ingiusta. Soprattutto nei modi. Molti governi in passato hanno presentato norme rivolte al sud ma nessuno si è mai nascosto dietro ad una scusa. Oggi invece il Conte-bis usa l'emergenza Covid per introdurre una regola che con il Covid non ha nulla a che vedere. Il virus infatti non ha risparmiato nessuno, anzi. Ha colpito soprattutto al nord. Invece viene aiutato solo il sud».

Quale è la sua ricetta?

«Innanzitutto bisogna capire che il Covid ha azzerato tutto. Serve quindi una visione economica trasversale nord, sud, est e ovest, senza differenze. Poi bisogna capire che le misure una tantum non hanno senso, non producono nulla. Servono riforme strutturali. Da mesi dico che bisogna detestare gli utili reinvestiti nelle aziende. Questo raddoppierebbe le capacità di investimento delle aziende e favorirebbe l'occupazione, i consumi, il rilancio del paese. E, aggiungo, a chi dice che questa detassazione sia nociva per le casse dello Stato sappia che in realtà producendo occupazione e consumi diventerebbe vantaggiosa anche da quel punto di vista».

Non le sembra che questo governo sia "statalista" oltre che fortemente rivolto al mezzogiorno?

«Inutile negare che il sud sia più al centro del nord nei pensieri dell'esecutivo ma questo è una diretta conseguenza della provenienza del proprio elettorato. Quello che più mi sorprende è che ci si stia indirizzando verso una centralità assoluta dello stato nel mondo economico. Guardate Alitalia, Autostrade. La prima è un'azienda con troppi dipendenti e conti insostenibili. In qualsiasi altro paese del mondo sarebbe fallita. Noi continuiamo a versare denaro solo perché alla fine è un contenitore di voti. Stessa cosa per Autostrade. Bisognava attendere la scadenza della concessione, senza fare regali in merito alla mancata manutenzione e a quanto accaduto al Ponte Morandi, per poi muoversi in maniera vantaggiosa nel mondo del libero mercato».

A proposito di occupazione, anzi di formazione...

«Ecco, formazione. Mi dica come possiamo fare formazione se i contratti a tempo determinato non sono stati prolungati da due a tre anni. In una situazione di crisi come questa sa cosa succederà? Che non potendo allungarli, molti di questi non saranno tenuti ma licenziati. E poi mi vien da ridere quando leggo il decreto Dignità del governo. Ma quale dignità... Qui si è sacrificata la dignità della formazione».

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Andrea Soglio