Perché Apple soffre e Samsung cresce
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Economia

Perché Apple soffre e Samsung cresce

Al momento si muovono su mercati diversi, ma presto la casa di Cupertino dovrà cedere il suo scettro

Abbiamo già ripetuto decine di volte che il dominio di Apple nell'universo di tablet e smartphone non è destinato a durare in eterno. Tuttavia, ci eravamo anche convinti che l'unico vero concorrente della Mela morsicata fosse Samsung, che con i suoi più economici e altrettanto pratici modelli Android avrebbe piano piano rosicchiato la sua enorme fetta di mercato. Poi, però, sono arrivati i cinesi, che, come sempre, hanno stravolto tutte le previsioni.

Come dimostra il nostro grafico della settimana, pubblicato da Business Insider , la quota di mercato della casa di Cupertino sta rapidamente e inesorabilmente calando. Alla fine del 2013 Apple ha comunque mantenuto una quota complessiva del 33,8 per cento, ma quest'ultima non vale nulla se confrontata con il 50 per cento abbondante del 2011. Quando la Mela era l'unico vero leader del mondo dei tablet, la quota di Samsung superava di poco il 5 per cento. E in soli due anni i coreani sono quasi arrivati al 20. Lenovo, Asus, Amazon non possono essere considerati dei "veri" concorrenti. Al contrario, Apple e Samsung avrebbero forse dovuto prestare maggiore attenzione a tutti quei piccoli operatori raggruppati con l'etichetta altri che già due anni fa vantavano una quota di mercato superiore al 20 per cento.

All'epoca avevano pensato in tanti che per problemi di dimensione e appetibilità del brand i "piccoli" non sarebbero mai stati un problema. Ma la presenza di tanti cinesi all'interno di questa categoria avrebbe dovuto indurre quanto meno gli analisti più lungimiranti a immaginare che, prima o poi, anche la Cina sarebbe riuscita ad imporsi su un mercato che, in fin dei conti, è troppo appetibile per essere trascurato. E così i "piccoli", in due anni, hanno conquistato un altro 10 per cento del mercato.

Per il futuro, quindi, cosa possiamo aspettarci? Di Samsung sappiamo già che ha in programma la commercializzazione di numerosi nuovi apparecchi che dovrebbero aiutarlo a conquistare ancora più consumatori. I suoi prezzi rimarranno competitivi, e la qualità dei prodotti alta. Dai cinesi, invece, ci aspettiamo tablet meno sofisticati ma molto più economici. Quindi, alla fine del 2014, potremmo ritrovaci con un marchio Samsung sempre più forte, Apple (relativamente) in crisi, e qualche compagnia cinese pronta a staccarsi dal gruppo "altri" per iniziare la sua gara. Anche se, quanto meno nel medio periodo, il mercato di riferimento della Cina continuerà ad essere diverso da quello in cui competono Stati Uniti e Corea.

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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