Air Italy, storia di un fallimento tutto italiano
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Economia

Air Italy, storia di un fallimento tutto italiano

L'ex Meridiana in due anni ha accumulato perdite per il 70% del fatturato. Ecco come ha fatto

Avrebbe compito due anni tra pochi giorni Air Italy, la compagnia aerea italiana che nel 2018 reinventava Meridiana grazie alla co-partecipazione di Alisarda e del e si proponeva sul mercato come nuovo e innovativo brand vero competitor di Alitalia sul mercato grazie alla forza del socio del Qatar che aveva rilevato il 49% di Meridiana a fine 2017.

La flotta avrebbe avuto 50 nuovi aerei e avrebbe servito 10 milioni di passeggeri in 5 anni creando 1.500 nuovi posti di lavoro. La sede veniva confermata a Olbia, ma l'hub principale sarebbe stato Milano Malpensa. Oltre ai collegamenti da e per la Sardegna Air Italy avrebbe inaugurato rotte anche per New York, Miami, Bangkok.

Il problema è che i grandi progetti di Air Italy non sono mai decollati e, anzi, la compagnia aerea in 24 mesi ha creato un buco di 230 milioni di euro.

Nel 2017 (ultimo anno di Meridiana Fly), le perdite si attestavano a circa 40 milioni di euro a fronte di un fatturato superiore ai 350 milioni, mentre nel 2018, primo anno della partnership, le perdite ammontavano a quasi 160 milioni, vale a dire il 57% del fatturato; nel 2019, nonostante l'aumento del fatturato, che è atteso attorno ai 330 milioni di euro, le perdite previste dovrebbero toccare i 230 milioni di euro, cioè il 70% del fatturato.

Un buco nero che, come spiega Alisarda, non consentiva di prefigurare alcune prospettiva di rilancio se non la strada obbligata della liquidazione volontaria della compagnia.

In due anni, quindi Air Italy non solo non ha rilanciato Meridiana, ma ha cancellato 50 anni di storia dell'aviazione sarda. Quella che poi è diventata Meridiana, infatti, era nata nel 1963 per iniziativa del principe ismaelita Aga Khan con lo scopo di favorire lo sviluppo del turismo in Costa Smeralda. Si chiamava Alisarda ed era la prima compagnia aerea che volava in Sardegna.

Nel 1991 Alisarda si è poi fusa con la compagnia aerea spagnola Universair e si è convertita prima in Meridiana e poi in Meridiana Fly.

Il 19 febbraio 2018 è poi nata Air Italy controllata per il 51% da AliSarda, il gruppo industriale che detiene anche la maggioranza delle azioni dell'aeroporto di Olbia, e per il restante 49% da Qatar Airways, la compagnia aerea di bandiera del Qatar.

Fino a ora il socio del Qatar ha sempre coperto i buchi di Air Italy, ma di fronte ai numeri del 2019 non è stato possibile far altro se non la messa in liquidazione della compagnia.

Le cause della crisi vanno ricercate a monte in scelte di rebranding sbagliate e numero di passeggeri che si è rivelato inferiore a quello ipotizzato.

Sono poi state aperte meno rotte del previsto e quelle aperte venivano chiuse velocemente e reindirizzate altrove creando confusione e generando perdite.

Non ha poi favorito il vettore il fatto di essere stata costretta a mettere a terra i tre B737 Max 8 gli unici presenti in Italia dovendoli sostituire con vettori presi a noleggio.

Inoltre Air Italy ha patito la concorrenza con i colossi statunitensi sulle rotte per Miami, New York e Los Angeles con American Airlines, Delta Air Lines e United Airlines che non hanno mai accettato la partnership con Qatar Airways ritenuta una scusa da parte della compagnia del Qatar per espandersi negli Stati Uniti in maniera illecita. Come se non bastassero i competitor esteri anche Alitalia ha messo i bastoni tra le ruote a Air Italy aprendo numerosi contenzioni sulle rotte tra penisola e Sardegna.

Il problema di Air Italy, però, è lo specchio di uno stato generale dell'aviazione in Italia che va sempre peggiorando a causa di condizioni strutturali e di contesto che non rendono sostenibile le operazioni e, di conseguenza, un minimo ritorno per l'investitore.

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Barbara Massaro