Rolex, sette mentori per sette artisti emergenti
L'azienda svizzera rinnova il suo programma filantropico di sostegno della cultura e dei giovani scegliendo i suoi "maestri": Olafur Eliasson, Alejandro González Iñárritu, Michael Ondaatje, Alexei Ratmansky, Kaija Saariaho, Jennifer Tipton, Peter Zumthor
Setti artisti in erba, giovani promesse con tante possibilità e molto ancora da imparare, e accanto a loro sette mentori, che li guidano, li orientano, in un fresco scambio di talenti ed esperienze.
L'azienda svizzera Rolex rinnova il suo programma filantropico "Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative", alla sua settima edizione, preparandosi a comporre delle stimolanti coppie creative, formate da un emergente e da un veterano, che godranno di un anno di collaborazione sviluppando un progetto originale a quattro mani. Le categorie artistiche coinvolte sono Danza, Cinema, Musica, Teatro, Letteratura, Arti Visive, Architettura.
Ieri sono stati resi noti i nomi dei sette artisti eminenti che hanno accettato di servire come mentori il ciclo 2014-2015. Sono l'islandese Olafur Eliasson noto per le sue sculture e grandi installazioni (arti visive), il regista messicano di Babel Alejandro González Iñárritu (cinema), lo scrittore de Il paziente ingleseMichael Ondaatje (letteratura), il coreografo ed ex ballerino russo Alexei Ratmansky (danza), la compositrice finlandese Kaija Saariaho (musica), l'americana light designer Jennifer Tipton (teatro) e l'architetto svizzero Peter Zumthor (architettura).
La loro attività da tutor prenderà il via a metà 2014, con il supporto logistico e finanziario di Rolex. Ogni mentore sceglierà un protetto a inizio 2014, tra un ventaglio di candidati ricercati in tutto il mondo e tra i più talentuosi.
"Nella mia esperienza insegnare e condividere la conoscenza è tanto gratificante quanto l'apprendimento" ha detto Eliasson. "L'insegnamento è sempre connesso ad avere io stesso nuove conoscenze".
Dai nuovi mentori traboccano entusiasmo e la speranza di imparare loro stessi qualcosa nell'affiancare un artista più giovane. "Credo che la condivisione di esperienze, prospettive e punti di vista siano fondamentali per la crescita di un artista. Quando due colleghi si incontrano pronti ad mostrarsi l'un l'altro e guardano profondamente i diversi aspetti di un processo, allora uno più uno può fare tre", è il parere di Iñárritu.
Zumthor: "Ho accettato di essere un mentore perché credo nello scambio professionale di persone di diversi talenti, provenienze, abilità ed età. Ho molto apprezzato il fatto che Rolex offra fondi per questo scambio artistico professionale". Ratmansky: "Il balletto sta cambiando e avere contatto con una persona così giovane mi darà la visione di un futuro che non posso anticipare. Potrò anche condividere la mia esperienza, cosa che raramente capita nel ballo".
Alcuni mentori sono stati spinti a far parte dell'iniziativa per il loro impegno per l'arte.
"I nuovi scrittori, soprattutto quelli provenienti da culture non sono basate a Londra, New York o Berlino, hanno difficoltà a essere riconosciuti e aiutati ad affermarsi" sostiene Ondaatje. "Abbiamo perso tanti grandi scrittori per questo motivo. Un programma di tutoraggio che non si basa su una già stretta amicizia o su una posizione letteraria è essenziale".
Tipton: "Ho sempre pensato che fosse importante lavorare con i giovani o con le persone che hanno appena iniziato a lavorare nel mio campo, è per questo che insegno. Guardare un altro con più esperienza è un modo importante per imparare".
Alcuni dei nuovi mentori hanno beneficiato a loro volta, ai loro esordi, di un mentore. "Ho vissuto una sorta di tutoraggio di tanto in tanto, quando ho avuto incontri come giovane professionista con il compositore americano Roger Reynolds, che mi ha dato un feedback sul mio lavoro quando ne avevo bisogno" ricorda Saariaho. "Sono stata aiutata, dopo essermi stabilita a Parigi, anche dal compositore francese Henri Dutilleux, tramite la sua generosità e i suoi commenti sempre gentili sulla mia musica in occasioni pubbliche e private".