Con Palantir la NSA spia ancora il mondo
Un report di The Intercept svela l’esistenza di una piattaforma alternativa a Prism, usata dalle agenzie di sicurezza per monitorare internet
Il materiale svelato da Edward Snowden ha spinto l’opinione pubblica a spegnere gli strumenti della NSA? Non è proprio così, visto che a fronte del clamore generale, la politica USA non ha ancora varato la famosa riforma della privacy proclamata negli anni scorsi da Obama. L’attuale US Freedom Act contiene solo una parvenza di quelle modifiche tanto agognate dai liberi cittadini e dalle organizzazioni in difesa dei diritti civili che, tramite la voce della ACLU, sono tornate a chiedere alle principali compagnie hi-tech di fare pressione sulle democrazie mondiali affinché si decidano a compilare un documento che bilanci protezione e vita privata, soprattutto quella online.
L’unico risultato ottenuto durante la presidenza Obama è stata la chiusura del programma di intercettazione delle telefonate degli americani. Una misura minore visto che negli ultimi anni l’uso dello smartphone per chiamare è calato dall’89% del 2012 al 77% del 2015, a favore di Skype e WhatsApp.
Non possiamo dunque affermare che la National Security Agency e le quattro sorelle (le agenzie in Regno Unito, Nuova Zelanda, Australia e Canada) abbiamo smesso di spiarci anzi, visti i recenti attacchi in diverse zone dell’Occidente è plausibile che le attività di monitoraggio siano anche aumentate. Ed è la conclusione a cui è arrivato The Intercept che, attraverso un nuovo report, ha spiegato le connessioni dei federali informatici con Palantir, un’azienda che opera nel settore dello sviluppo software.
Come ci spia
Compito di Palantir è quello di migliorare le capacità investigative di XKeyscore, il programma che permette di visualizzare una moltitudine di dati su una cartina, quasi fosse Google Maps. Tramite XKeyscore Helper, le informazioni ottenute con lo strumento principe della NSA vengono analizzate e valorizzate dalla controparte, una sorta di traduttore e accurato selezionatore. Si pensi (ed è solo uno dei tanti esempi) che Helper può spulciare i metadati ottenuti con XKeyscore filtrandoli per servizi specifici, come Gmail. A quel punto tutte le caselle di posta di un singolo utente o degli iscritti di una certa aerea, possono essere scaricate sui server della polizia, così da velocizzare il processo di verifica.
Nessun segreto
Oltre a questo c’è anche Kite, che le slide pubblicate da The Intercept spiegano essere un mezzo per: “Gestire diversi tipi di file, tra cui immagini, geolocalizzazione, riferimenti periodici, da intrecciare con altre fonti informative. La particolarità è l’apertura alla personalizzazione. Così la GCHQ (tra le prime utilizzatrici di Palantir Government 3.0 ndr.) ha implementato varie funzioni, a seconda delle necessità”. Nel 2013 TechCrunch aveva scoperto i clienti principali di Palantir: NSA, FBI, CIA, DHS, Air Force e Marina. In che modo un soggetto privato è riuscito a estendere in tal modo le sue maglie organizzative?
Legami con Trump
Uno dei cofondatori è Peter Thiel, già dietro la nascita di PayPal e membro stabile del consiglio di amministrazione di Facebook. Dopo un passato di vicinanza al partito liberale, ha appoggiato apertamente Donald Trump durante le ultime elezioni, tanto da diventarne fidato consigliere, sia nella ricerca di un presidente per la Federal Trade Commission che del capo del Dipartimento di Giustizia. Non si hanno evidenze sui legami tra Palantir e il governo USA (e forse non servono nemmeno visi i documenti di The Intercept) ma è chiaro che con il biondo newyorkese al comando, i programmi di sorveglianza non subiranno quella razionalizzazione che ci si aspettava.