Il calciomercato è sempre più povero, la finestra di gennaio si può tagliare
Ansa
Calciomercato

Il calciomercato è sempre più povero, la finestra di gennaio si può tagliare

Pochi colpi, denaro che circola con parsimonia e affari concentrati nella prima e nell'ultima settimana. La sessione invernale 2024 apre alla riflessione sul futuro di un format messo in difficoltà dalla crisi economica

Il colpo più importante lo ha messo a segno il Genoa. Vendendo. E incassando 25 milioni di euro più bonus futuri per il difensore Rade Dragusin che si era messo in luce con un mezzo campionato di alto livello, finendo nel mirino di diverse big. Il Verona ha venduto invece tutto quello che poteva e forse anche oltre, se è vero che la squadra di Baroni è invischiata mani e piedi nellalotta per non retrocedere ma ha lasciato partire Doig, Hien, Faraoni, Ngonge, Terracciano e Hongla per raccattare milioni necessari all'equilibrio societario. Se poi arriverà la salvezza, meglio. Altrimenti si riparte dalla B con un nuovo ciclo.

A parte queste due storie, la sessione invernale del calciomercato ha riservato emozioni quasi solo al Napoli che De Laurentiis ha deciso di ricostruire dopo il fallimento con Garcia. Gli altri si sono mossi poco o nulla, nel rispetto del principio che soldi ce ne sono pochi e spenderli nel cuore dell'inverno spesso risulta poco produttivo.

E' vero che, come ha segnalato con puntualità il portale specializzato Transfermarkt, la tendenza è concentrare gli sforzi economici nella prima e nell'ultima settimana - coprendo le emergenze o approfittando dei saldi -, ma la crisi che ha colpito il calcio soprattutto italiano negli ultimi anni porta alla necessità di una riflessione. Quanto è utile tenere aperta la finestra per un mese se ogni movimento si sviluppa in pochi giorni? E con sempre meno denaro in circolazione?

La risposta in punta di calendario è che ci si allinea al resto d'Europa e che non farlo danneggerebbe ulteriormente le nostre società. Dunque, o tutto il sistema cambia oppure farlo da soli diventa un boomerang. Obiezione accolta, però allo stesso tempo si potrebbe provare ad ascoltare gli addetti ai lavori in campo, allenatori in primis, che sempre più spesso denunciano insofferenza per l'obbligo di portare avanti momenti decisivi della stagione nell'incertezza dei giochi di mercato.

Con poco denaro in circolazione sarebbe ora di ridimensionare l'impatto della sessione. E' una riflessione cui se ne aggiunge un'altra legata alla regolarità dei campionati. Il caso Verona non è unico nella storia recente e molte volte a gennaio 'realizza' chi è già a buon punto nell'essersi messo al sicuro in classifica da una potenziale retrocessione. Esiste, però, un'evidente disparità tra chi incontra prima e dopo squadre che vengono rivoluzionate seguendo logiche mercantili. Possibile che non si possa intervenire?

TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA

TUTTE LE NOTIZIA DI CALCIOMERCATO SU PANORAMA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano