ancelotti champions league real madrid
(Ansa)
Calcio

Ancelotti e l'elogio del calcio all'italiana

Il Real Madrid elimina il favorito Manchester City di Guardiola, Carlo va a caccia della quinta Champions League da tecnico e lo fa insegnando agli spagnoli l'arte (sempre rifiutata) del catenaccio

L'uomo che preferisce la Coppa, rigorosamente con la C maiuscola, l'ha fatto un'altra volta. Carlo Ancelotti ha eliminato Pep Guardiola nello scontro tra giganti della Champions League: si è preso la semifinale aprendosi la strada verso il quinto trionfo in panchina, cui aggiungere i due da calciatore. Lui che già detiene il record di vittorie nella competizione più importante, ora può scrivere una nuova pagina di leggenda alla guida del club che quel trofeo lo ha alzato al cielo già 14 volte e che rappresenta la cosa più iconica, potente e straordinaria che circola per il mondo del calcio.

Questo volta non c'è stata la replica dell'abbacinante sfida del Bernabeu. L'impresa del Real Madrid è stata forgiata minuto dopo minuto nella sofferenza, appoggiata sul blitz in avvio di Rodrygo poi difeso con furore e grande organizzazione per 120 minuti. Non fosse che si rischia di offendere gli spagnoli, amanti del calcio 'toccato', si potrebbe dire che le merengues hanno vinto con il catenaccio o mettendo il pullman davanti alla porta di Lunin.

Possesso palla del 36%, 34 tiri concessi al City e 18 angoli a 1. Numeri da vecchia scuola italiana sui quali, però, a Madrid non hanno avuto nulla da eccepire. Anzi. L'impresa dell'Etihad è stata definita "epica", una sofferenza senza fine che ha regalato la conferma della grandezza di un tecnico nato per allenare grandi campioni verso grandi traguardi.

Si può vincere anche così, insomma. Con un sano pragmatismo e non solo con i fuochi d'artificio. L'andata era stata l'inno alla gioia del pallone, con due squadre votate a tirare fuori il massimo possibile dall'enorme talento a disposizione. Anche a Madrid il calcio di Ancelotti era stato, rispetto a quello di Guardiola, verticale e scheletrico ma a Manchester la pressione dei padroni di casa è stata così forte e continua da costringere Carlo al caro e vecchio contropiede.

La notizie è che si può fare senza vergognarsene, nemmeno in Spagna. La conseguenza è che ora il Real Madrid è il grande favorito di questa edizione della Champions League già a partire dalla semifinale con il Bayern Monaco, non nella sua edizione migliore. A Londra potrebbe andare in scena una finale dall'alto valore politico: Florentino Perez, l'uomo della Superlega, contro Nasser Al-Khelaifi, colui che dall'aprile 2021 è diventato il più grande alleato di Ceferin e della Uefa nel respingere le spinte secessioniste.

Ultima annotazione: i quarti di finale sono stati uno spettacolo indimenticabile con il record di gol segnati (32), emozioni e ribaltamenti di fronte. C'era in campo il meglio d'Europa e si è visto. Un altro sport e uno spot per chi chiede di moltiplicare le occasioni di divertimento sostituendole a match spesso scontati e noiosi.

TUTTE LE NOTIZIE DI CALCIO SU PANORAMA

I più letti

avatar-icon

Giovanni Capuano