(Ansa)
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Rsa, i morti per Covid-19. I numeri della strage

In Italia il coronavirus ha fatto strage tra gli anziani soprattutto nelle Rsa dove si sono registrati migliaia di contagi e di decessi al tal punto da diventare un caso finito sulle prime pagine di tutti i giornali. I numeri però restano un mistero. I dati parziali, e senza alcuna valenza medica o scientifica, raccontano come nelle residenze per anziani in Italia sarebbero morte ben più di 10.000 anziani. Un dato che viene confermato anche dall'ultima rilevazione dell'Iss che parla di una cifra ufficiale tra i 9 ed i 10 mila decessi. Dato approssimato per difetto dato che non a tutti i morti è stato fatto il tampone.

In Lombardia i primi casi sono stati registrati a Mediglia e Melegnano dove ben 97 anziani ospiti di due Rsa hanno perso la vita a causa del coronavirus; il caso più eclatante però è quello del Pio Albergo Trivulzio che ha il triste primato di 300 decessi complessivi, il 65% in più di quelli registrati nel 2019; decessi facilmente imputabili al Covid-19. Sempre a Milano in un altro istituto, il Don Gnocchi, ci sarebbero stati altri 150 decessi in più nei primi mesi della pandemia.

I numeri che abbiamo raccolto non hanno alcuna valenza medica o scientifica ed il bilancio reale e definitivo non lo si potrà mai avere dato che a molti dei morti non è stato effettuato il tampone. Certo, il confronto con le medie di decessi di marzo ed aprile 2020 rispetto agli anni precedenti qualche indicazione la può fornire.

L'Ats di Milano, una delle più grosse e che si trova nell'epicentro della pandemia ha analizzato le 162 strutture sanitarie di sua competenza, dal milanese al lodigiano. Dal 1 marzo al 30 aprile, i morti complessivi nelle Rsa sono stati 3657 contro i 991 conteggiati nello stesso bimestre dal 2016 al 2019. Di fatto la mortalità è quasi triplicata. I decessi in più sono infatti ben 2666. Una cifra che da sola quasi raggiunge quella nazionale fornita dall'Iss.

Sempre in Lombardia sono 1.998 i decessi avvenuti nelle 65 Rsa di Bergamo e provincia (una delle zone più colpite del paese) dal 1 gennaio al 30 aprile, 1.322 in più rispetto allo stesso periodo del 2019.

Altri dati arrivano sempre dalla stessa regione, dalla provincia di Varese; al 29 aprile nell'Ats dell'Insubria dei quasi 10mila ospiti totali, 105 sono deceduti per covid accertato, 322 per sospetto covid e 677 per patologie non correlate. Si può quindi ipotizzare che i decessi complessivi da covi possano essere più di 400.

La triste conta prosegue anche in Toscana dove gli anziani morti nelle Rsa sono un quarto dei 723 morti per coronavirus avuti nel complesso nella regione. Secondo i dati aggiornati al 18 aprile i decessi nelle case di riposo sono stati 189. Il maggior numero dei contagi è stato nella parte centrale della Toscana con 362 casi e 65 morti e nella zona Nord-Ovest tra Lucca e Massa, con 70 decessi e 305 contagi. Anche qui non a tutte le persone defunte è stato effettuato il tampone e i dati sono quindi approssimati per difetto.

Altri numeri arrivano dal Piemonte. Nelle 750 strutture per anziani presenti che ospitano 40 mila persone il 35% di queste è risultato positivo al covid. Nel primo trimestre 2020 sono morte nelle Rsa del Piemonte 2.874 persone, nello stesso trimestre dello scorso anno ne erano morte 2.467. La differenza è di 407 persone, di cui 248 risultano decedute ufficialmente per il Covid.

Numeri altrettanto drammatici ma altrettanto incerti anche in Veneto, dove l'Istituto Superiore di Sanità ha registrato più di mille decessi, cifra che la regione ha smentito dichiarandone al 19 aprile, solo 345.

Un cifra simile si ha in Emilia Romagna; in un report del servizio regionale sanitario aggiornato all'11 maggio su 1135 decessi avuti nelle Rsa il 30 per cento, cioè quasi 380, erano covid positivi. Nella provincia di Bolzano nonostante le pochissime strutture presenti, dall'inizio dell'emergenza sono deceduti nelle Rsa 117 ospiti, che sono quasi il 50 per cento dei morti per covid che sono 289 complessivi.

Numerosi morti si registrano anche in Liguria dove ottocento anziani si sono spenti nelle case di riposo in un mese mezzo, con una media di 17 al giorno. La Regione di questi decessi dichiara che solo il 30 per cento, è morto per covid ossia 240 morti. Un altro dato importante è stato il notevole aumento di anziani deceduti per insufficienza respiratoria, cardiaca o per sintomi febbrili, dal 20 febbraio al 5 aprile. Infine 6 Rsa, sono finite sul tavolo delle procure per il numero degli ospiti deceduti aumentato di oltre il 200 per cento.

Nelle Marche invece sono un centinaio i morti per coronavirus delle Rsa, decisamente troppi per una regione così piccola, scrivono le Procure.

Verso il centro la situazione non migliora. La regione Lazio si è distinta per l'esplosione di focolai nelle Rsa. Tra i più noti ci sono i 178 casi positivi nella casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa, i 63 nella casa di cura Villa Nina ed i 48 all'INI di Grottaferrata, una minima parte che vanno ad aggiungersi ai casi positivi nella Rsa Madonna del Rosario di Civitavecchia dove sono stati contagiati 42 ospiti su 55, 22 dei quali sono morti nel giro di pochi giorni e a quelli del viterbese a Villa Noemi dove su 40 ospiti, 39 hanno preso il covid che ha causato la morte di 6 anziani. Infine sempre nel Lazio in questi giorni a fine Pandemia è scoppiato un nuovo focolaio in un altra Rsa a Roma della catena San Raffaele, dove ci sarebbero già 90 positivi e 5 morti. I decessi nelle residenze per anziani laziali si aggirano intorno ai 100, nelle 10 strutture analizzate; ma la regione in totale ne ha oltre 200.

Scendendo al sud difficile recuperare cifre ufficiali ma alcuni casi singoli raccontano altre situazioni drammatiche. In Calabria, ad esempio, al 30 aprile degli 86 morti totali da Covid-19 32 arrivano da Rsa, quasi il 40%. Nella Rsa Domus Area di Chiaravalle a Catanzaro, 70 ospiti sono risultati positivi al covid-19, 28 di questi sono morti.

Con questi dati ufficiali ma parziali, riferiti lo ripetiamo non a tutte le regioni e non a tutte le strutture, arriviamo a circa 8000 decessi da Covid.

Come temuto da molti quindi si può ipotizzare tranquillamente che i decessi complessivi nelle Rsa siano vicini ai 12mila, forse anche di più, cioè un terzo quasi delle vittime complessive avute in Italia.

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