Missile Akeron
(Mbda)
Difesa e Aerospazio

I nuovi missili «collaborativi» di Mbda

Gli scenari di guerra attuali chiedono armi "collaborative": si opera con il concetto di spara e dimentica, potendo insegnare al missile dove colpire mentre è già in volo

L’evoluzione dei teatri di guerra ai quali si sta assistendo in diverse parti del mondo sta facendo aumentare la richiesta di sistemi d’arma più flessibili nell’utilizzo e nello scopo. Quanto accade in numerosi scenari oggi “caldi” e vede le unità da combattimento operare in una varietà di ambienti complessi come le aree urbane e industriali, l’aperta campagna, deserti o montagne, di giorno o di notte, affrontando minacce di nuovo tipo come le munizioni orbitanti, ovvero la fusione delle caratteristiche tra missili e droni. I soldati devono quindi essere dotati di strumenti versatili e al tempo stesso precisi che consentano loro di distruggere obiettivi terrestri, fissi o mobili, tra cui carri armati e veicoli da combattimento leggeri di ultima generazione, ma anche di neutralizzare avversari appiedati o che si trovino in postazioni di combattimento rinforzate o difensive. Senza dimenticare che è sempre necessario limitare al minimo i danni collaterali e che è fondamentale conservare la propria protezione. La tendenza è quindi quella di creare sistemi d’arma che possano operare in modalità “spara e dimentica” consentendo a chi le lancia di rimanere nascosto.


AKERON : a unique family of tactical combat missileswww.youtube.com

Queste sono state le premesse con le quali Mbda (37,5% Airbus, 37,5% BAE Systems, 25% Leonardo), ha creato Akeron, una famiglia di missili da combattimento tattico di quinta generazione unica nel suo genere, estremamente più avanzata rispetto alle armi definite di terza e quarta generazione attualmente disponibili. Si tratta quindi dell’evoluzione di ordigni nati negli ultimi anni della guerra fredda e poi evoluti fino a una quindicina di anni fa, quando erano divenute disponibili tecnologie elettroniche miniaturizzate. Tra le dotazioni possibili, la nuova serie di missili Mmp e Mht, ora rinominati Akeron Mp e Akeron Lp, con caratteristiche che comprendono videocamere con trasmissione protetta di immagini ad alta risoluzione sia nello spettro del visibile sia dell’infrarosso, testate di guerra multi-effetto utilizzabili per operazioni anti-carro, anti-infrastruttura e anti-uomo, collegamento radio digitale con la postazione di lancio e sistemi di guida basati su algoritmi basati su programmi di intelligenza artificiale.

La propulsione è affidata a razzi a propellente solido e le dimensioni sono estremamente contenute, avendo un peso di circa 15 kg, una lunghezza di 1,3 metri e un diametro di 14 cm. Le forze che ne saranno equipaggiate potranno quindi operare in differenti modi secondo la situazione da affrontare, appunto lanciando e poi “dimenticando” il missile, che procederà avendo agganciato il bersaglio precedentemente al lancio, durante il volo, oppure rimanendo in contatto con la situazione trasmessa in diretta. Ma sempre operando in modalità “beyond line of sight”, ovvero oltre la portata visuale. Inoltre Akeron è disponibile sia per la fanteria, sia per armare droni, unità aere come navali.

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Sergio Barlocchetti

Milanese, è ingegnere, pilota e giornalista. Da 30 anni nel settore aerospaziale, lo segue anche in veste di analista. Docente di materie tecniche presso la scuola di volo AeC Milano è autore di diversi libri.

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