"Per scrivere una buona fiction ci vuole passione"
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"Per scrivere una buona fiction ci vuole passione"

Parla Ivan Cotroneo, sceneggiatore della serie cult Rai Una grande famiglia, che ha conquistato pubblico e critica. "L'esposto del Codacons? Eccessivo"

Tutti pazzi per Ivan Cotroneo. Scrittore di successo, traduttore, sceneggiatore e regista, ma soprattutto Re Mida della fiction italiana. Tutto ciò che firma si trasforma in cult, da Raccontami una storia a Tutti pazzi per amore: che tradotto, significa ascolti record e ottime critiche. Come nel caso di Una grande famiglia, la serie di Rai Uno scritta da Cotroneo con Monica Rametta e Stefano Bises, diventata in poche settimane la fiction più seguita della stagione - con una media del 26% di share e oltre 7 milioni di spettatori - consacrata anche dai critici più feroci (imperdibili le pagelle che gli ha dedicato Alessandra Menzani su Libero). E proprio nei giorni in cui partono le riprese della seconda serie, Panorama.it ha chiesto a Cotroneo qualche anticipazione.

Lavorando al progetto, vi eravate immaginati che Una grande famiglia avrebbe avuto un così grande successo?

No, sicuramente no. Noi scriviamo ogni volta appassionandoci alle nostre storie, ma è difficile sapere o prevedere cosa succederà dopo. Credo che il cast (da Stefania Sandrelli a Piera degli Esposti, da Alessandro Gassman a Stefania Rocca, ndr), la bella regia di Milani e forse una congiuntura della cronaca ci abbiano aiutato molto a raggiungere dei risultati che non avevamo neanche la faccia tosta di augurarci.  

Persino il temutissimo Aldo Grasso si è lasciato andare a un commento positivo.

Ha parlato di “complessità narrativa e strutturale”. Con le critiche funziona così: quelle positive uno se le dimentica subito, quelle negative ti colpiscono un po’ più a lungo, a volte tanto a lungo. In generale, l’apprezzamento della critica per questa serie ci ha fatto ovviamente molto piacere.

I blog che si occupano di tivù si lanciano in ipotesi sulla seconda serie. Puoi anticiparci qualcosa?

Il cast resterà quello della nostra grande famiglia, con dei nuovi ingressi, di cui però non posso dire niente. Il produttore e Rai Fiction ci hanno minacciato per impedirci di aprire bocca su quello che succederà. Nella seconda serie si saprà quello che è successo a Edoardo Rengoni, il personaggio interpretato da Alessandro Gassman, ma anche molto altro. Ok, basta se no i miei cosceneggiatori mi rimproverano (dice ridendo).

Il finale col botto, a sorpresa, l'ha fatto il Codacons presentando un esposto all'Antitrust: ha definito la serie ingannevole, perché non dà risposte. Non ti sembra una reazione un po' esagerata? Nei serial americani i “finali aperti” si usano spesso.

Francamente, lo abbiamo pensato anche noi che fosse una reazione un po’ eccessiva. Senza scomodare le serie americane, che per noi sono spesso dei modelli, e di conseguenza non un metro di paragone quanto un’aspirazione, mi ha colpito che il Codacons parlasse di “spettatori costretti a guardare la seconda serie” per capire quello che era successo. Beh, in effetti portare gli spettatori a seguirci da una serie all’altra era uno dei nostro obiettivi. E speriamo tuttora di riuscirci.

Risposta di getto: è già pronta la quarta serie di Tutti pazzi per amore?

Siamo pronti noi. Nel senso che Stefano, Monica ed io abbiamo un sacco di idee su quanto di nuovo potrebbe succedere alla nostra famiglia canterina. E speriamo di poter fare al più presto la quarta serie. Intanto in autunno sarà pubblicata da Bompiani un’antologia delle migliori battute delle prime tre serie.  

Per te il 2011 è stato anche l'anno dell'esordio alla regia con La kryptonite nella borsa, premiato con cinque nomination ai David di Donatello e tre Ciak d’oro. Tornerai dietro la macchina da presa?

Sì, non vedo l’ora di ripetere l’esperienza sul set e sto già lavorando a un nuovo progetto da regista. In questi giorni Maria Sole Tognazzi sta invece finendo di girare Viaggio Sola, che è basato su una sceneggiatura scritta da me, Maria Sole e Francesca Marciano.

Nuovi progetti con Ferzan Ozpetek dopo lo stracult Mine vaganti?

Lavorare con lui è stata una delle esperienze più ricche e divertenti della mia vita, sia da un punto di vista professionale che umano. Quindi spero di tornare a lavorare con Ferzan il prima possibile.

Hai archiviato per ora la scrittura del nuovo libro?

In realtà sto lavorando a dei racconti. Dopo Un bacio, ho capito che la forma breve mi piace, e quindi sto raccogliendo materiale e buttando giù delle pagine. Vediamo cosa succederà.

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Francesco Canino